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martedì 16 giugno 2009

Arrivata la mobilità per il Cotonificio di Capitanata

Arrivata in questi giorni la tanto attesa mobilità per tutti i 42 sfortunati dipendenti del "Cotonificio di Capitanata ".
Un azienda nata nel settembre del 2004, dalle ceneri di un'altra azienda Tessile la " Tlm linea maglia " che aveva utilizzato contributi pubblici, grazie al primo finanziamento del Contratto d'area, per un importo superiore ai 2 milioni e 8 mila euro nel lontano 2002 fallita a sua volta.
Il Cotonificio in pratica produceva lo stesso prodotto della Tlm, tessuti a maglia grezzo e finito, con nuovi finanziamenti di circa 11 milioni di euro e con quasi tutti gli ex operai.
L’attività del Cotonificio si articolava in due settori: la tessitura e, dal 2006, il finissaggio/tintoria, quest'ultimo mai partito del tutto principalmente anche a causa dei vari problemi infrastrutturali, dovuti alla mancanza di acqua che doveva servire in grandi quantità nelle vari fasi di produzione, il tutto con una manodopera di soli 6 operai.
I primi anni la produzione andava a gonfie vele, poi la crisi del settore tessile che ha costretto molti stabilimenti, sparsi per tutta l'Italia a chiudere, si è fatta sentire e le conseguenze sono state le ferie forzate e cassa integrazione che l'azienda ha dovuto adottare.
Ma tutto ciò non è stato sufficiente anche perché la paventata riduzione del personale, non è mai arriva e con il ritorno dalle ferie dell'Agosto 2008 sono iniziati i veri problemi.
Il pagamento degli stipendi iniziavano ad non arrivare e ancora oggi quasi tutti i 42 dipendenti avanzano circa 5 mesi di arretrati.
A novembre l'Enel essendo creditrice da diversi mesi, smetteva definitivamente di erogare energia elettrica, e l'azienda trasferisce al capannone del finissaggio intestato ad altri, i macchinari e altro per cercare di salvare il salvabile.
Dopo natale, dopo varie vicissitudini, si arriva alla fermata definitiva. Sono susseguite riunioni sindacali e scioperi e malgrado varie rassicurazioni da parte, sia del responsabile unico del Contratto d'Area, che di vari esponenti politici, non hanno dato alcun esito positivo, infatti l'azienda in data 27 Febbraio 2009 chiude definitivamente, licenziando tutti i dipendenti ed avviando la procedura di mobilità e fallimento.
La cosa non è tanto facile, perché per aprire la pratica di mobilità, l'azienda oltre ad non avere liquidità deve preparare un documento, il ds22 con i dati di tutti i dipendenti da consegnare all'INPS, ma non può farlo perchè nel frattempo, i soliti ignoti penetrati in azienda hanno pensato bene di distruggere i vari computer contenenti i dati occorrenti.
Dopo vari tentativi, l'azienda cerca collaborazione con un ex dipendente, ma anche questo tentativo non va in porto e solo grazie al segretario della Cisl di Manfredonia Nicola Ciociola, che nonostante avesse solo 2 iscritti, e con la collaborazione del delegato Cgil Massimo Ciuffreda, si è fatto carico del problema, parlando con l'unico referente rimasto dell'azienda, riuscendo ad avere in via del tutto amichevole tutta la documentazione necessaria per i 42 dipendenti.
Sia pure in un giorno di chiusura dell'Inps si è recato presso questo istituto ed ha fatto aprire la procedura di mobilità, oggi a distanza di un mese, tutti hanno potuto usufruire sia pure con qualche discordanza di data, che sarà colmata tra due anni quando la mobilità sarà scaduta.
Ora si sta cercando di far avere il cud 2009 a questi ragazzi, sempre grazie a l'interessamento il Sig. Ciociola e alla collaborazione del Sig. Ciuffreda stanno cercando di far emettere alla ex azienda il 770, un documento grazie al quale l'ufficio delle entrate potrà ricavare i cud degli ex dipendenti e dare la possibilità a quest'ultimi di compilare il modello unico in modo da poter recuperare un altro pò di soldi.
Non ancora si può porre la parola fine per questi ragazzi che aspettano la conclusione della procedura di fallimento per poter avere quello che gli spetta economicamente, ma non moralmente che tra un eta media di 30 anni, sono di nuovo in mezzo ad una strada alla ricerca del tanto atteso posto di lavoro nella propria terra di origine.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Caspita che accorato panegirico per il "Sig Ciociola".
A pensare male si fa peccato ma avvolte ci si prende.

Anonimo ha detto...

mi dispiace,ma condivido appieno i "dubbi" di MANFREDONIWEB; anche questo blog sta prendendo una strana piega; pubblicizzare solo alcune parti di vita sindacale e non la causa del decadimento etico e morale nel nostro territorio e non solo, dell'attività di questo sindacato e del sindacalista riportato nell'articolo come altre realtà industriali, altre denunce, se gli operai ne avessero il coraggio, potrebbero fare.

Marco ha detto...

Prima cosa, non si pubblicizza nessun sindacato,anzi si parla semplicemente di quello che per una volta i due maggiori sindacati cisl e cgil hanno fatto per gli operai, poi se qualcuno vuole denunciare pubblicamente qualcosa noi siamo aperti a tutti, secondo se leggi bene l'articolo si evidenziano i tanti soldi spesi inutilmente e terzo ogni tanto si devono evidenziare anche le cose positive e non solo le negative

Anonimo ha detto...

ho letto in parecchi blog che l'acqua sarebbe servita per i macchinari,invece l'acqua serviva per andare in bagno.La cosa che mi fa più male in questa storia e che nessuno sta pagando riguardo questa vicenda.I colpevoli,devono pagare.Vogliamo giustizia e vogliamo anche la certezza che i colpevoli paghino.

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