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mercoledì 15 luglio 2009

A rischio il credito d'imposta

“Le imprese che hanno investito in ricerca e sviluppo rischiano di subire la beffa del mancato accesso ai fondi per il credito d’imposta a causa del malfunzionamento del server telematico dell’Agenzia delle Entrate”. E’ quanto paventa Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, sollecitando l’intervento del Ministero dell’Economia e delle Finanze con un’interrogazione in cui si chiede di “garantire par condicio alle imprese nell’accesso a tali benefici fiscali”.
Il problema è stato denunciato da diverse aziende che, per ottenere i benefici relativi al 2007, hanno inutilmente tentato di attivare la procedura telematica esattamente alle ore 10 dello scorso 6 maggio, così come prescritto dalla legge.
Ciò ha comportato la necessità di “procedere a successivi invii con conseguente ritardo nel protocollo di prenotazione”, scrive l’on. Bordo nell’interrogazione; ritardo che “potrebbe danneggiare l’azienda – spiega il deputato del PD – giacché l’esame e l’eventuale accoglimento delle domande è rigorosamente governato dal criterio cronologico: il più veloce ha maggiori probabilità di accedere al contributo”. Da questa premessa scaturisce innanzitutto la richiesta, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, di sapere “fino a che ora di invio i formulari di prenotazione del credito d’imposta sono stati accolti dall’Agenzia delle Entrate sulla base della copertura finanziaria”, e "quante aziende hanno ricevuto dall’Agenzia delle entrate il Nulla Osta alla fruizione del credito d’imposta”.
Quindi la richiesta di “garantire par condicio alle imprese nell’accesso a tali benefici fiscali, considerata la manifesta inaccessibilità del server ministeriale al momento di avvio della procedura di prenotazione”.
Se così non fosse, sottolinea l’on. Michele Bordo, “il Governo avrebbe messo in piedi un sistema di prenotazione che, nella sua attuazione, avrebbe leso le legittime aspettative di imprese che hanno investito nel settore chiave della Ricerca e dello Sviluppo, anche contando sui crediti d’imposta previsti dalle Finanziaria che il centrosinistra approvò nel 2007.
L’eventuale carenza di imparzialità tecnico-procedurale – conclude il deputato del PD – potrebbe anche trasformare il credito d’imposta in un aiuto di Stato, che sarebbe inevitabilmente annullato dall’Unione Europea.

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