Faeto è un paesino di poche anime circondato da splenditi boschi, montagne maestose, aria fresca. E' collocato ad un'altitudine di circa 866 metri, dominando tutto il tavoliere, infatti è adagiato sul fianco est del Monte Perazzoni. Questo piccolo borgo nasce nella seconda metà del XIII secolo, quando il Re Carlo D'Angiò, duca di Provenza e Re di Sicilia, mentre assedia i Saraceni di Lucera, invia 200 soldati provenzali presso il Castello di Crepacuore, situato sul Monte Castiglione. A questi uomini venne affidato il compito di arrestare le scorrerie dei Saraceni. Sconfitti i nemici, Carlo D'Angiò concesse ai 200 uomini di restare, facendosi raggiungere successivamente dalle rispettive famiglie. Questa è l'ipotesi più aggredita e suffragata dai vari documenti storici.
Quando un secolo dopo gli Angioini entrarono in contrasto con gli Aragonesi, alcune delle famiglie si trasferirono presso l'Abazia del Salvatore de Faito a circa 3 km di distanza dalla sede originaria, situata nei pressi del bosco comunale. L'eredità degli Angioini è giunta sino a noi con la "lingua francoprovenzale". Questa lingua da molti, fino a pochi anni fa, era considerata solamente un dialetto, è divenuta lingua grazie alla legge n. 482/1999. Ancora oggi parlano questa spettacolare lingua che attira curiosità e interesse soprattutto da parte dei glottologi e studiosi.
Oltre alla storia Faeto offre, ai tanti amanti della natura e non solo, una serie di interessanti itinerari immersi nel verde. Particolarmente bello ed adatto per fare delle scampagnate con la famiglia e non solo è il "Bosco Difesa", proprietà del Comune di Faeto, si estende per circa 130 ettari sul versante settentrionale del monte omonimo, ad un'altitudine compresa tra i 750 e i 950 metri. E' composto maggiormente da Cerro, Faggio, Acero di Monte, Acero di Oppio, Acero Napoletano, Carpino Bianco, Olmo di Montagna, Sorbo Torminale, Tiglio e Melo Selvatico. Durante le lunghe e belle passeggiate si possono incrociare numerosi piccoli animali, come la rana appenninica e la rana agile, la tartaruga d'acqua (segnalata nei pressi del Canale Feudo), lo Sparviero, l'Allocco, il Picchio Verde, il Picchio Rosso, il Ghiro, il Gatto selvatico ed, infine, il Lupo. Ormai stanchi della passeggiate potete sostare nelle numerose aree di pic-nic presenti. Dopo aver riposato potete scegliere due percorsi diversi alla scoperta delle sorgenti nel bosco e per chi fosse appassionato, sul Monte San Vito a circa 4 km di distanza dal centro abitato, è presente un campo eolico che conta circa 40 aerogeneratori, moderni mulini che consentono di trasformare il vento in energia.
Bene, dopo una giornata così intensa è d'obbligo fermarsi a cena in uno dei numerosi ristorantini di cucina tradizionale per provare i numerosi piatti tipici fra cui il famoso Prosciutto di Faeto - con un sapore indimenticabile!-, proseguendo con delle prelibatezze a base di maiale come il "Soffritto", piatto preparato con carne di maiale, peperoni sottaceto e patate di Faeto, accompagnato con del pane unto dorato nel grasso di maiale. E poi la salsiccia a punta di coltello, la squisita soppressata, il superbo capocollo, i fagioli di Faeto, le cicerchie - antichi legumi - , cicatelli alla lepre, pancotto con cicorie e fagioli cotto alla pignata, spezzatino d'agnello con cicorie, arrosti misti ... e tanto altro ben di Dio!
A questo punto per poter concludere al meglio la serata una favolosa passeggiata nel centro storico per poter ammirare i monumenti che ricorda la storia e ammirare il cielo limpido di un paese come Faeto! Buon Divertimento!
Oltre alla storia Faeto offre, ai tanti amanti della natura e non solo, una serie di interessanti itinerari immersi nel verde. Particolarmente bello ed adatto per fare delle scampagnate con la famiglia e non solo è il "Bosco Difesa", proprietà del Comune di Faeto, si estende per circa 130 ettari sul versante settentrionale del monte omonimo, ad un'altitudine compresa tra i 750 e i 950 metri. E' composto maggiormente da Cerro, Faggio, Acero di Monte, Acero di Oppio, Acero Napoletano, Carpino Bianco, Olmo di Montagna, Sorbo Torminale, Tiglio e Melo Selvatico. Durante le lunghe e belle passeggiate si possono incrociare numerosi piccoli animali, come la rana appenninica e la rana agile, la tartaruga d'acqua (segnalata nei pressi del Canale Feudo), lo Sparviero, l'Allocco, il Picchio Verde, il Picchio Rosso, il Ghiro, il Gatto selvatico ed, infine, il Lupo. Ormai stanchi della passeggiate potete sostare nelle numerose aree di pic-nic presenti. Dopo aver riposato potete scegliere due percorsi diversi alla scoperta delle sorgenti nel bosco e per chi fosse appassionato, sul Monte San Vito a circa 4 km di distanza dal centro abitato, è presente un campo eolico che conta circa 40 aerogeneratori, moderni mulini che consentono di trasformare il vento in energia.
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