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lunedì 11 gennaio 2010

Il Candidato Sindaco Pecorella al fianco degli Artigiani

Il candidato Sindaco avv. Stefano Pecorella, in occasione del tradizionale appuntamento con la Befana per i figli degli artigiani, intervenendo al workshop sulle tematiche della formazione e innovazione organizzato dall’Associazione Maria SS. Di Siponto, ha evidenziato le numerose problematiche della categoria, i punti di ombra e le grandi potenzialità della stessa.
“ Non si può assistere immobili al declino di un settore così importante come quello dell’artigianato, le istituzioni e la società tutta sono chiamate a uno sforzo supplementare per difendere ciò che rappresenta un nostro patrimonio e soprattutto una nostra tradizione.
Gli artigiani - ricorda l’ass. Pecorella - erano quelle figure che si recavano nelle botteghe al mattino presto, quando il sole non era ancora sorto e tornavano a casa dopo il tramonto, quando ormai era già buio, ed erano sempre accompagnati da una figura ormai scomparsa, l’apprendista o “ragazzo”, che seguiva il maestro nel lavoro per acquisire quel Know How necessario a continuarne in futuro l’attività.
Oggi purtroppo tutto questo non esiste più.
Non ci sono più le botteghe, delocalizzate nelle periferie, non ci sono più giovani interessati ad apprendere questi nobili mestieri, e quindi si assiste a uno scollamento del comparto produttivo dal tessuto cittadino e, più in generale, ad un invecchiamento della categoria, destinata, di questo passo, all’estinzione.
La città era arricchita e riempita dalla presenza di questi “artisti”, era frequente ascoltare il tempo scandito dal battere del martello del fabbro sull’incudine, il classico “suono” delle pialle dei falegnami o del mastro carraio, , inoltre diventa quasi nostalgico ripensare alla calda immagine che si aveva guardando sul lungomare i maestri d’ascia intenti a modellare i fasci di legname, o a quel “disordine-ordinato” dei tavoli dei decoratori di ceramiche con le loro tempere, o delle officine di riparazione delle auto, allo scintillio che arrivava dalla bottega dello “stagnaro”, senza dimenticare la presenza e la maestria degli elettricisti, imbianchini, idraulici a noi noti come “tubisti”, dei maestri cartapestai e di tutte quelle persone che letteralmente con le loro mani, da un prodotto che veniva dalla terra, creavano quella che è senza dubbio un’opera d’arte.
Bisogna dare un segnale forte per invertire questa tendenza!
Senza contravvenire a quelli che sono i vincoli ambientali, si potrebbero, anzi, si dovrebbero riportare in città le botteghe, intese come rappresentanze dell’azienda, in modo da favorire l’interazione e la vicinanza con il resto della popolazione.
Per quanto riguarda la mancanza di ricambio generazionale, questa è dovuta anche al distacco creatosi tra scuola e lavoro, alla mancanza di corsi di formazione professionale seri, troppo spesso istituiti più per clientelismo che per reale necessità imprenditoriale.
Per questo mi rivolgo alle associazioni di categoria, affinché assumano un ruolo centrale nelle contrattazioni con gli enti, in modo tale da non disperdere i fondi erogati, ma indirizzarli secondo le reali esigenze del territorio e degli artigiani.
La provincia - dichiara l’avv. Pecorella - ha bandito negli ultimi sei mesi tre corsi di formazione professionale, e se altro non è stato possibile fare, le motivazioni sono da cercare nei ritardi da parte della regione del completo trasferimento dei poteri in favore delle province, per questo chiedo una maggiore sinergia istituzionale, perché amministrare vuol dire interessarsi del bene di tutti, e non di difendere un campanile e una bandiera politica.
Altro punto dolente è la stretta creditizia.
Non si può accettare che le banche, giustamente e sottolineo giustamente, salvate dalla grande crisi con i soldi della collettività, chiudano il credito agli artigiani e alle piccole e medie imprese in genere, di fatto condannandole al fallimento.
Una piaga ormai perenne e consolidata è costituita dal lavoro nero, che non va combattuto con la delazione e la denuncia anonima, ma mettendo in condizione l’imprenditore di emergere dal sommerso, magari rivedendo la fiscalità della comparto ad iniziare dalla revisione dagli studi di settore e dalla modifica dell’IVA, e inculcando nelle menti delle nuove generazioni un sentimento diverso di Cultura, con maggiore senso di responsabilità, personale e collettiva, che apra uno spiraglio a prospettive nuove per una città e una categoria che non vogliono più restare al palo, ma vogliono crescere e guidare la rinascita economica di Manfredonia”

1 commenti:

Anonimo ha detto...

tutti uguali!

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