Il candidato sindaco del Pdl Stefano Pecorella, al termine dell’incontro con Confcommercio Manfredonia, comunica di aver integrato le proprie linee programmatiche di governo con le proposte avanzate dai commercianti e dagli artigiani locali, i quali sono alle prese con grosse difficoltà e sono alla ricerca di un vero rilancio del settore.
“Dalla prossima Amministrazione comunale-ha dichiarato Vincenzo Prencipe, Presidente di Confcommercio Manfredonia- vorremmo che vi sia più attenzione nei nostri confronti, perché negli ultimi anni ci hanno letteralmente perso di vista, soprattutto in fatto di sinergia e di condivisione dei progetti-aggiunge-.
Vorremmo che sia data nuovamente centralità al mare, il quale è una risorsa non solo per la pesca, ma anche per il turismo. Servono infrastrutture (cittadella del Carnevale, opere di tutela della costa) e un aiuto e stimolo alla costituzione di Consorzi, aspetto indispensabile per intercettare fondi pubblici, utili alla costruzione di un centro congressuale a supporto dell’attività turistica”.
Immediata e concreta l’analisi di Pecorella. “In campagna elettorale, i programmi dei candidati sindaci sono di due tipologie: enunciazione di stile e di sostanza. Io, dico che bisogna tagliare corto, ed affermare che Manfredonia ha un problema storico e che vale la pena rompere con il passato”.
Il candidato sindaco del Pdl, punta tutto sull’alternanza con l’Amministrazione comunale. “Non si capisce che il settore terziario è complementare al primo e al secondo, e non un aspetto a sé stante. Dunque, il Comune dev’essere una cerniera che deve creare attraverso le risorse locali opportunità di accesso alle linee finanziarie in concertazione con le associazioni di categoria.
Il candidato sindaco del Pdl, punta tutto sull’alternanza con l’Amministrazione comunale. “Non si capisce che il settore terziario è complementare al primo e al secondo, e non un aspetto a sé stante. Dunque, il Comune dev’essere una cerniera che deve creare attraverso le risorse locali opportunità di accesso alle linee finanziarie in concertazione con le associazioni di categoria.
Come fa un attività a nascere e crescere se a Manfredonia si registrano i livelli più alti di tassazione (Tarsu, Iperf. Occupazione di suolo pubblico)?-sottolinea-. Che questa Amministrazione abbia fallito nella promozione dello sviluppo del settore terziario lo si evince anche dagli atti amministrativi (quali ad esempio la Delibera n. 392, attraverso la quale si penalizzano le volumetrie commerciali a favore di quelle residenziali). L’economia non è solo il mattone; in questo modo si creano solo grosse bolle speculative che a lungo andare danneggiano i cittadini e gli imprenditori commerciali, lasciando solo povertà.
Io sosterrò l’opportunità di crescita
della Pmi, attraverso la concertazioni con le associazioni di categoria (gestione di aree mercatali in mano a commercianti ed artigiani) e lancio del brand Manfredonia, una grossa operazione di marketing per far uscire i nostri prodotti dai confini locali; attraverso la costituzione di un fondo economico per l’abbattimento degli oneri passivi relativi agli interessi sui mutui accesi dai commercianti ed artigiani”.
Io sosterrò l’opportunità di crescita
della Pmi, attraverso la concertazioni con le associazioni di categoria (gestione di aree mercatali in mano a commercianti ed artigiani) e lancio del brand Manfredonia, una grossa operazione di marketing per far uscire i nostri prodotti dai confini locali; attraverso la costituzione di un fondo economico per l’abbattimento degli oneri passivi relativi agli interessi sui mutui accesi dai commercianti ed artigiani”.Pecorella, alza il coperchio su questioni che hanno compromesso il positivo svolgimento delle attività commerciali sipontine.
“Il Contratto d’Area, oltre a non aver creato i famosi 3000 posti di lavoro e le infrastrutture industriali, non ha nemmeno sviluppato il terziario e il relativo indotto (trasporti, ristorazione, ricettività). E poi, perché costruire un centro commerciale, senza tener conto delle ragioni dei commercianti manfredoniani che avrebbero potuto investire nella galleria di quel Centro? Dobbiamo sfatare l’atavica rivalità con il Comune di Monte Sant’Angelo, avviando un tavolo istituzionale per la costituzione di un Consorzio per la gestione dei servizi della zona ex-Enichem; ad esempio, per la gestione comune del depuratore, che servirebbe sia l’agglomerato di Monticchio che le arre industriali di Manfredonia; con indubbi abbattimenti dei costi e notevoli vantaggi per il cittadino-continua-. In quanto al turismo, bisogna reinventare un nuovo modo di fare turismo, non attraverso i percorsi standard (balneare), ma nella valorizzazione dei nostri percorsi naturalistici (Oasi Lago Salvo e zone protette) e dei nostri patrimoni storici e culturali (valorizzazione della zona archeologica di Siponto, Ipogei Capparelli, Grotta Scaloria e tutti gli altri tesori nascosti). Infine, uscire dalla logica campanilistica che ci fa ritenere il Parco del Gargano solo un vincolo e non un’opportunità di sviluppo dell’economia ad esso correlata-conclude-. Ultimo, ma non ultimo, è il settore della pesca, che, come l’agricoltura, paga l’inefficienza del governo regionale non in grado di utilizzare i Fep, il Psr e i Por.
L’unico futuro per la pesca del Golfo, dev’essere l’istituzione di una zona protetta per il ripopolamento, perché per risollevare il settore c’è bisogno di qualità e quantità. Invece, per quel che concerne il porto alti fondali, rimarco il concetto dell’importanza dell’Autorità portuale di Manfredonia (alla quale il Governo lo scorso 20 gennaio ha legittimato lo stanziamento di 30 milioni di euro), in quanto unica chance per intercettare i traffici del Medio Oriente e diventare anche piattaforma logistica per lo stabilimento Fiat di Melfi. Il porto turistico? Al momento la città non vede altro che un’operazione di cementificazione, finalizzata alla realizzazione di abitazioni residenziali a più piani, propedeutica al Water Front (piano di riqualificazione dell’area ora occupata da Rfi)”.
L’unico futuro per la pesca del Golfo, dev’essere l’istituzione di una zona protetta per il ripopolamento, perché per risollevare il settore c’è bisogno di qualità e quantità. Invece, per quel che concerne il porto alti fondali, rimarco il concetto dell’importanza dell’Autorità portuale di Manfredonia (alla quale il Governo lo scorso 20 gennaio ha legittimato lo stanziamento di 30 milioni di euro), in quanto unica chance per intercettare i traffici del Medio Oriente e diventare anche piattaforma logistica per lo stabilimento Fiat di Melfi. Il porto turistico? Al momento la città non vede altro che un’operazione di cementificazione, finalizzata alla realizzazione di abitazioni residenziali a più piani, propedeutica al Water Front (piano di riqualificazione dell’area ora occupata da Rfi)”.


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