Martedì 23 febbraio 2010, alle ore 21.45, Teleblu ha trasmesso ‘Quo vadis’, la trasmissione di attualità e approfondimento condotta dai giornalisti Antonella Caruso e Filippo Santigliano.Ospiti in studio, i candidati a sindaco di Manfredonia e di Torremaggiore: sotto i riflettori, dunque, ancora un confronto tra Angelo Riccardi e Stefano Pecorella.
Fin dalla prima tornata di domande, il candidato sindaco del centrodestra, Pecorella, ha fatto sfoggio di una tattica da talk show semplice e prevedibile: dire sonore bugie. E poi ripeterle.
Nel breve contesto televisivo, infatti, le bugie sono inconfutabili, anche perché richiederebbero verifiche d’archivio, e in studio non c’è ovviamente né il modo né il tempo.
Ma non se a confronto c’è il detective del centrosinistra Angelo Riccardi, sempre pronto a togliere il velo alle fole dell’avversario politico.
Se Pecorella, a proposito del fotovoltaico, cita i PRIE, Riccardi gli fa notare che tali piani regolatori riguardano l’eolico; e se Pecorella parla di Regolamento Regionale n. 16 del 4/10/2006 di fronte alla Corte Costituzionale, Riccardi lo corregge, dicendo che si tratta della Legge n. 31 del 21/10/2008.
Il candidato sindaco del centrodestra è un mago nel mistificare la realtà, come quando parla di leggi, e invece si tratta di disegni di legge; o come quando, a proposito della TARSU, ricorda che nel 2007 Manfredonia venne condannata dalla Corte dei Conti per un buco in bilancio, e Riccardi, puntualmente, aggiunge che nel 2008, però, il comune di Manfredonia, avendo ristabilito l’indice del patto di stabilità, ebbe un’altissima premialità dal Ministero del Tesoro.
Finché, alla fine, Pecorella diventa rosso paonazzo, non si sa se per il calore dei riflettori, o per la vergogna di essere stato beccato impreparato.
Pare che a Pecorella non interessi rivelare i suoi progetti concreti per rilanciare la città, idee e programmi operativi per il futuro di Manfredonia: in questo momento, invece, i cittadini hanno il diritto di conoscere gli argomenti politici del candidato del PdL, se ne ha, e a patto che non ripeta a pappagallo le bugie pianificate e costruite ad arte dal centrodestra nazionale.Del resto, basterebbe controllare con un po’ di assiduità i dati ufficiali dei vari enti e ministeri per vedere che si tratta di barzellette, di bugie, ripetute continuamente, sul Contratto d’Area, sui tassi di disoccupazione, sull’Autorità Portuale, sul mercato immobiliare…
Ma la verità ha l’antipatica abitudine di farsi viva, prima o poi.
Soprattutto quando in scena c’è Angelo Riccardi.

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