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mercoledì 10 marzo 2010

Riccardi: Ancora menzogne sul porto

Anche per il porto e l’Autorità portuale commissariata l’ormai solita caterva di menzogne e inganni che non incantano più nessuno.
Perché il sito internet dell’Autorità portuale non pubblica i riscontri dell’attività dell’ente e dei due commissari?
Francamente mi sarei aspettato un confronto costruttivo, con la presentazione di dati e riferimenti che connotassero, sia pur da un diverso punto di vista, la questione del porto di Manfredonia precipitata ai suoi minimi storici. Invece devo prendere atto, ancora una volta, che il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Pecorella, si fa gioco di un problema tanto grave, proponendo altre bugie e mistificazioni.
Solo parole, parole senza un’ombra di riscontri oggettivi. Non ha neanche fatto cenno ai tanti dati sulle attività del porto e dei commissari all’Autorità portuale che ho reso noti, mettendoli a disposizione dell’opinione pubblica”.
Angelo Riccardi, candidato sindaco del centrosinistra, rintuzza pesantemente e decisamente le accuse rivoltegli dal centrodestra per mezzo di un volantino, sulla questione porto-Autorità portuale di Manfredonia.
Non so se è puro dilettantismo o grossolana strumentalizzazione questo manipolare dati che, di fatto poi, sono sotto gli occhi di tutti. Sia in un caso che nell’altro, si tenta di prolungare ulteriormente l’attacco ai danni dell’economia locale, dei lavoratori portuali, di quelli addetti, pochi, e di quelli che potrebbero trovare occupazione, tantissimi, se il porto funzionasse”.
Nodo cruciale della questione posta da Riccardi è la gestione del porto. “Sono cinque anni, ormai, che si porta avanti una soluzione”, incalza il candidato del centrosinistra, “che va contro ogni realismo accertato, mentre viene boicottata la soluzione ‘Autorità portuale del Levante’, che garantirebbe efficienza, traffici, lavoro, occupazione. Per rendersene conto basterebbe confrontare i dati del porto di Manfredonia, tenuti top secret dai Commissari, con quelli relativi al porto di Barletta: mentre i primi sono in regresso, i secondi sono in aumento, sostenuti da investimenti fatti direttamente dall’Autorità portuale del Levante.
I dati sono pubblici, si possono riscontrare nei vari siti internet.
Quello dell’Autorità portuale di Manfredonia, invece, è completamente vuoto: sono cinque anni che annuncia ‘presto on line’ ”.
A supporto di quella tesi, del tutto infondata, secondo cui l’adesione all’Autorità portuale del Levante significherebbe ‘regalare’ il porto di Manfredonia a Bari, Riccardi porta ancora l’esempio del vicino porto di Barletta.
Barletta mantiene la propria autonomia gestionale collegata con quella di Bari, ma anche di Monopoli, attraverso il Comitato territoriale che ha sede a Barletta. Ne fanno parte: il sindaco, la Capitaneria di porto, il Genio civile Opere Marittime, la Camera di Commercio, la dogana, gli industriali, gli agenti marittimi, gli spedizionieri, gli imprenditori, i lavoratori portuali.
È questo organismo locale che vaglia le proposte gestionali e ne decide l’esecuzione. Per gli scettici”, aggiunge Riccardi, “consiglio di andare sul posto o contattare il presidente della Compagnia portuale, Domenico Rinaldi, che attesta come il porto di Barletta, da quando fa parte dell’Autorità portuale del Levante, è risorto in tutti i sensi. A Manfredonia non esiste alcun organismo di gestione partecipata, ma solo i due commissari”.

Ufficio Stampa Angelo Riccardi

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