
A fronte della richiesta di un “intervento decisivo del Governo” per la messa in liquidazione e la soppressione dell’Autorità portuale, motivata dalla insufficienza dei volumi di traffico minimi previsti dalla legge fin dalla sua costituzione, il sottosegretario Bartolomeo Giachino “è venuto a farci la storia di questo ente inutile” e si è limitato ad annunciare il rinvio di ogni decisione all’esito del ricorso al Consiglio di Stato “promosso a titolo personale dai commissari – sottolinea Bordo – esclusivamente a tutela dell’interesse a percepire l’indennità”.

Nel frattempo, la querelle giudiziaria “ha aggravato l’inattività dell’Ente: i traffici sono sempre ridottissimi, le infrastrutture sempre più fatiscenti, le rotte commerciali escludono lo scalo manfredoniano”. Inoltre, “l’intera comunità provinciale è penalizzata dalla mancata attivazione dell’Autorità portuale del Levante, grazie a cui Manfredonia si metterebbe in rete con Bari, Barletta e Monopoli”.
“Le dimissioni dei due commissari a questo punto sarebbero più che auspicabili, anche a tutela della loro dignità personale – conclude Michele Bordo – ed un atteggiamento meno remissivo e omissivo del Governo aiuterebbe a cancellare questa scandalosa vicenda politica e amministrativa fatta di sprechi di risorse pubbliche”.
Ufficio di segreteria On. Michele Bordo
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