Lunedì 7 giugno 2010 il sindaco di Manfredonia ha incontrato una rappresentanza della marineria locale.
Il 1° giugno, infatti, sono diventate pienamente esecutive alcune misure del regolamento CE n. 1967/2006 del 21/12/2006, relativo alle ‘Misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mediterraneo’; inoltre sono entrati definitivamente in vigore i divieti di pesca a strascico entro le 3 miglia dalla costa, e di utilizzo di reti a maglia inferiore a quella regolamentare (40 mm quadrata o 50 mm a losanga).
L’applicazione della normativa ridimensionerà drasticamente il raggio d’azione dei pescatori, causando un danno economico non indifferente in un settore che già versa in strutturale condizione di debolezza. Senza contare, poi, la scomparsa di alcuni prodotti ittici di largo consumo, tipici della nostra cucina, con pesanti conseguenze sulle tradizioni della marineria non solo locale: tutto il Mediterraneo, infatti, presenta peculiarità territoriali ben diverse da quelle dell’Atlantico.
In molti temono che questa manovra potrebbe anche incoraggiare l’importazione di prodotti provenienti dall’estero, con il rischio di un’ulteriore marginalizzazione del settore della pesca pugliese e adriatica.
“È bene attrezzarsi per affrontare questo momento difficile”, ha affermato il sindaco Angelo Riccardi.
“Esorteremo il Governo a presentare all’Unione Europea una richiesta di sospensione del regolamento per un periodo di almeno 12 mesi: tempo necessario per riaprire un negoziato che tenga conto dei problemi effettivi della pesca mediterranea, e in particolare della nostra. Al ministro alle Politiche agricole e alla Pesca, Galan”, ha continuato Riccardi, “chiederemo di attivare periodi di fermo a valenza eco-biologica, sostenendoli con il ricorso alla Cassa
Integrazione in deroga e con fondi regionali destinati alla piccola pesca che, al momento, non può accedere alla Cig”.
“Io sarò al vostro fianco”, ha ribadito il sindaco, “ma sono convinto che il comparto ittico di Manfredonia vada completamente riorganizzato. Nel futuro dovremo lavorare per una pesca responsabile e sostenibile, che tuteli il nostro mare, e che punti alla valorizzazione del nostro mercato ittico”.
Si attende, quindi, l’incontro di martedì prossimo tra il ministro Giancarlo Galan e gli assessori regionali competenti, per avere ragguagli sulle strategie da adottare.
Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia
d.ssa Teresa La Scala
Riccardi: Insieme a governo e Regione e agli operatori del settore attiveremo un piano di sostegno finanziario
Si è svolto questa mattina, presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, l’atteso incontro del Ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Giancarlo Galan, e i rappresentanti del mondo della pesca, cooperative, armatori, sindacati, per affrontare lo stato di crisi generato dalle limitazioni e dai vincoli entrati in vigore con il Regolamento ‘Mediterraneo’.
Lo spettro di imprese ittiche costrette a chiudere, con centinaia di licenziamenti, pesa sull’intero Paese, tanto che il Ministro ha annunciato la costituzione di un’unità di crisi, di cui faranno parte le Regioni e le associazioni di categoria, per individuare le azioni migliori a sostegno del settore.
Per quanto riguarda la marineria di Manfredonia, con la delibera n. 214 la Giunta comunale, viste le comprovate competenze del sindaco Angelo Riccardi nel settore, ha affidato al primo cittadino ampio mandato per intervenire nei confronti del Governo Nazionale e Regionale.
“La nostra marineria era già in forte difficoltà – sostiene Angelo Riccardi – e queste norme comunitarie le hanno inferto un nuovo colpo. Ma è necessario agire con forte senso di responsabilità, offrendo soluzioni e non illusioni. È il caso di dire: rimbocchiamoci le maglie e agiamo per il meglio”.
La Commissione europea, infatti, ha escluso in modo definitivo la possibilità di rivedere decisioni o rinviare scadenze, mentre è prevista severa sorveglianza per garantire il rispetto del regolamento.
Che cosa si può fare per arginare le conseguenze negative?
“Con la costituzione dell’unità di crisi annunciata da Galan, -spiega il sindaco Riccardi- insieme alla Regione e agli operatori del settore attiveremo un piano di sostegno finanziario, per imprese e lavoratori, finalizzato a mitigare l’impatto delle nuove misure restrittive, che seguirò da vicino”.
Tra l’altro è allo studio un provvedimento sui fondi previsti dal Fondo europeo per la pesca, per avviare il fermo biologico temporaneo con la Cassa integrazione in deroga, “che va assolutamente prorogata fino al 31 dicembre 2011”, sottolinea il sindaco di Manfredonia.
“Bisognerà, poi, fare pressioni sulla Regione, perché utilizzi appieno i fondi FEP per le misure di accompagnamento sociale. Ma la vera sfida, per Manfredonia, sarà partire dalla crisi per dare una forte spinta evolutiva a tutto il comparto, puntando al rilancio del mercato ittico e della filiera corta”, conclude Riccardi.
Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia
d.ssa Teresa La Scala
Bordo: “Il Governo non prevede sostegni per i pescatori e si assume la responsabilità di fallimenti e licenziamenti”
“Il Governo italiano sta contribuendo ad affondare il comparto della pesca”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del PD, all’intervento in Aula del ministro per le Politiche agricole, Giancarlo Galan, provocato da un’interrogazione sulla grave crisi del comparto ittico dovuta all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario: “Nessun impegno finanziario è stato assunto dal Governo anche solo per alleviare gli effetti negativi delle nuove norme”.
“Il Ministro Galan – continua Bordo - ha escluso che il governo italiano possa intervenire sulla Commissione europea, come invece avevano chiesto le marinerie, a partire da quella di Manfredonia, per ottenere una proroga del vecchio regime o una deroga alle norme dell’OCM sulla larghezza delle maglie delle reti; non ha detto assolutamente niente sulla richiesta dei pescatori di allungare il fermo biologico; non ha previsto alcun intervento straordinario a sostegno del comparto, limitandosi ad affermare che verificherà, caso per caso, l’eventualità di sostenere le imprese per i costi che sosterranno relativamente alla sostituzione delle reti”.
“Il Governo – sottolinea Bordo - sta sottovalutando le conseguenze sociali di questa ennesima crisi del settore della pesca, che rischia di determinare la chiusura di molte imprese e centinaia di licenziamenti, e si sta assumendo la responsabilità di spingere la crisi strutturale dell’intero comparto ad un punto di non ritorno”.
“L’economia ittica è decisiva per l’equilibrio sociale di importanti aree del nostro Paese, alcune delle quali già gravate dagli effetti della ristrutturazione avviata negli anni passati – conclude il deputato del Partito Democratico – Affrontare quest’altra mareggiata senza il sostegno del Governo può provocare il naufragio di intere comunità”.
Ufficio di segreteria On. Michele Bordo
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