Per il Centro Studi Naturalistici e il WWF l'industriale romagnolo meriterebbe il premio Attila per il disastro ambientale che il suo gruppo sta attuando sulle zone umide sipontine
Francesco Amadori riceverà un riconoscimento in occasione del XVII premio Argos Hippium “per aver creduto nelle potenzialità del territorio dauno”.

Infatti il gruppo industriale proprietario della Riserva di Valle San Floriano (istituita nel 1983 con una superficie originaria di 464 ettari), lentamente sta trasformando e bonificando la zona umida in campi coltivati, conseguendo un enorme vantaggio economico a scapito del patrimonio naturalistico della Capitanata.
La Valle San Floriano è un sito chiave nel Mediterraneo per la conservazione di habitat e specie fra le quali la Moretta tabaccata, una delle anatre più rare d’Europa. Per questi motivi l’area in questione è stata designata dall'Unione Europea all’interno della Rete Natura 2000 come Sito d’Importanza Comunitaria nonché come Zona di Protezione Speciale, alla luce degli articoli 1-2-4 della Direttiva 79/409 denominata “Direttiva Uccelli” e della Direttiva 92/43 “Habitat”. L’Italia, e quindi anche la Regione Puglia, in qualità di Stato membro ha l’obbligo di adoperarsi per evitarne il degrado, impedendo che vengano messi a repentaglio gli obiettivi delle Direttive stesse per la tutela di specie e habitat.
Nonostante i ripetuti appelli a lui rivolti per fermare lo scempio, nonostante le migliaia di firme raccolte contro il disastro e l'accorato intervento di Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, Amadori non si è fermato.
Per queste ragioni il Centro Studi Naturalistici e il WWF di Capitanata, ritenendo che credere nelle potenzialità di un territorio significa valorizzare le sue peculiarità senza distruggere i suoi valori naturalistici, stigmatizzano la scelta degli organizzatori del premio, ribadiscono la richiesta di sospendere la trasformazione agraria della zona umida e chiedono l’immediato ripristino ambientale degli ecosistemi naturali distrutti. L'alternativa sarebbe l’ennesima procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea e la comminazione di pesantissime multe a carico dell’Italia e della Regione Puglia che graveranno sulle tasche dei cittadini Dauni e sulla coscienza di Francesco Amadori.
6 commenti:
Il premio Attila alla Amadori?
Io darei a certe persone il premio "Adolfo Hitler" per la distruzione della scogliera!! Altro che Attila alla Amadori!
Ho letto di umidità e di centri studi naturalisti
signori venghino nelle "paludi sipontini" non si fermino
alla prima dopo il ponte, venghino alla grande palude
di fronte all'Hotel, venghino ad approndire i loro studi.
Venghino a rendersi conto di come si distruggono gli ecosistemi naturali marini per crearne altri del tutto nuovo, probabilmente c'è anche la zanzara del Volga, la famigerata zanzara assassina che sta mietendo vittime
in Russia, potreste trovare il bisciotopo, un nuovo
esemplare di rettile nato dopo un rapporto incestuoso
tra un rettile e un ratto, potreste trovare il giunco
del Vietnam, la canna della nuova Zelanda e e il germano
reale carnivoro.
Certo che a Manfredonia c'è moltissima voglia di lavorare
sempre a criticare chi offre dei posti di lavoro
qualsiasi cosa si faccia per il lavoro sempre a remare
contro.
Come se non bastasse l'accanimento di molti contro
il costruendo porto turistico, ora l'Amadori domani chissà.
Che facciamo? Viviamo di aria fritta?
Per quanto riguarda la palude
c'è un solo rimedio, rimuovere tutto
rifare l'intera opera con più criterio
è una buona idea comunque annoverare
quei spazi nella zone protette, vista e accertata la
varietà della fauna e delle piante.
Ai benemeriti del CSN gli darei una bella zappa nelle mani e una falce per pulire i laghi dell'Oasi,poi vedi se si permettono di giudicare Amadori,dopo aver zappato e tagliato il canneto che ormai è a ridosso della S.P.141 vedi che gli passa la voglia di criticare chi porta e produce lavoro,jet a fatjè stanca chiazze e mangia jorze.
x angelo: nel frattempo il fallimentare nascente porto turistico sta togliendo lavoro ad una ventina di famiglie del posto.
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