
Interverranno il commissario dell’ente Stefano Pecorella e il presidente del Centro Studi Naturalistici Vincenzo Rizzi.
IDENTIKIT DEL PROGETTO

La Commissione Europea ha ammesso a finanziamento l’idea nell’ottobre 2009. Il costo totale è di 1.366.694 Euro, una parte, pari a 683.347 Euro è co-finanziato dall’Unione Europea.
La durata è triennale: 1 gennaio 2010 - 31 dicembre 2013.
OBIETTIVO DEL PROGETTO

Come? Attraverso il recupero della funzionalità degli habitat idonei per le specie presenti (raganella italiana, tritone crestato italiano, tritone italiano, cervone e chirotteri).

L’area, per le sue caratteristiche morfologiche e la presenza di numerose cavità naturali rappresenta uno dei siti di maggiore idoneità per la maggioranza delle specie presenti nel comprensorio del Gargano e quindi un “key site” nazionale per la loro conservazione.
La concentrazione di specie rilevate (13) rappresenta il 38% del totale delle specie segnalate per l’Italia (34), escluso le accidentali (2) e il 33% di tutte le specie segnalate per l’Europa.
Le conoscenze maturate in Italia hanno evidenziato che l’area in questione, destinata ad un’agricoltura fortemente influenzata dalla sua natura carsica, sia una delle più importanti del meridione d’Italia per le numerose specie protette di animali. Le “minacce” affrontate nella redazione del progetto hanno riguardato: la bonifica delle zone umide minori e la mancanza di buffer zone (aree tampone); la siccità estiva; la scomparsa degli elementi di naturalità presenti nella matrice agricola ed il disturbo antropico nelle grotte.
AZIONI PRINCIPALI
Al fine di garantire pertanto la sopravvivenza e l’aumento delle popolazioni di alcune specie di anfibi, rettili e chirotteri è stato ideato un kit di interventi quali la realizzazione di 10 stagni per gli anfibi; la piantumazione di 10 chilometri di siepi per i rettili in prossimità dei muretti a secco; il posizionamento di 1.000 “bat box” per la conservazione dei chirotteri in luoghi individuati e considerati più opportuni lungo le fasce forestali; la realizzazione di un centro temporaneo per l’allevamento di anfibi e rettili; la messa in sicurezza di dieci cavità carsiche utilizzate dai chirotteri quali siti di riproduzione ed ibernazione.
RISULTATI ATTESI
Il progetto mira ad incrementare le popolazioni di anfibi e rettili con il rilascio di 8.000 larve di anfibi e 200 giovani tartarughe e punta a ripristinare le aree trofiche, di rifugio e riproduttive e a ricostituire le popolazioni in pericolo per anfibi, rettili e chirotteri.
PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
3 commenti:
Sono ancora in attesa della risposa in merito alle richieste per valorizzare la PALUDE SIPONTINA!
Anch'essa fa parte del parco Nazionale del Gargano
alcuni aspetti della sua fauna e flora sono persino sconosciuti a migliori scienzati americani!
Con il porto turistico la palude si ingrandirà
sempre di più e potrà offrire 300 posti di lavoro
a tempo indeterminato!
Altro che i miseri 200 del porto turistico a tempo determinto
Il futuro è qui è nessuno lo capisce.
Caro uomo della palude hai tutta la mia solidarietà
ahinoi viviamo in una società crudele dove non si riesce
a cogliere gli aspetti più caratteristici di Manfredonia.
Ci sono stato nella palude
c'è la biscia del Cervaro, zanzare tigri, pastoravacca,
germano e terzella, pavoncella,zecche e sanguisuga, ci manca solo Tarzan!
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