Nell’ambito di specifici servizi finalizzati alla prevenzione e repressione di reati in materia di sostanze stupefacenti, i Carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Manfredonia hanno arrestato GUICCIARDINI Riccardo 33enne di Manfredonia, già noto alle forze dell’ordine, per spaccio di hashish.
GUICCIARDINI è stato notato dai Carabinieri a bordo di uno scooter Madison di colore nero entrare in un’abitazione in Via Barletta dove si intrattenava con un’altra persona. I militari dell’Arma intervenivano fermando il Guicciardini per un normale controllo ma, insospettiti dall’atteggiamento, avendo il dubbio che il predetto e l’accompagnatore potessero detenere della droga, perquisivano lo scooter e le rispettive abitazioni. Tale attività, inizialmente, consentiva solo di rinvenire uno spinello sulla persona del Guicciardini. I militari non si davano per vinti e attraverso un mazzo di chiavi rinvenuto in dosso al Guicciardini riuscivano a localizzare un garage nella disponibilità del medesimo.
All’interno del box auto ben occultata dentro una caldaia di ghisa smontata, è stata rinvenuta una busta di plastica di colore bianco con 9 involucri di cellophane, contenenti 720 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish già suddivisa in stecche da 5 grammi e pronti per essere spacciati. Il Guicciardini veniva dichiarato in stato di arresto per detenzione finalizzata allo spaccio e, dopo le formalità di rito, tradotto al carcere di Foggia.
Un duro colpo inferto dai carabinieri ai fratelli Guicciardini, delinquenti per professione che intascano soldi illecitamente alle spalle dei numerosissimi assuntori. Tuttavia, ogni cosa ha un inizio, un’ evoluzione ed una fine. Anche il trentottenne Guicciardini Gaetano era stato arrestato insieme ad altro spacciatore manfredoniano il 2 agosto 2009 per il possesso di 42 grammi di hashish e poi per altri 300 grammi nascosti dietro alcuni muretti a secco in periferia di Manfredonia. In quella circostanza i militari del nucleo operativo di Manfredonia avevano prima proceduto all’arresto in flagranza, poi notificato in carcere l’ordinanza di custodia cautelare.
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