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sabato 14 maggio 2011

Manfredonia: Ennesimo furto all'Oasi Lago Salso

Ennesimo atto vandalico a Lago Salso. Nei giorni scorsi ignoti hanno asportato il gruppo delle batterie che permettono l’accensione del motopontone. 
Il mezzo nautico, di proprietà dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, è una chiatta galleggiante che opera a Lago Salso per la pulitura delle tre Valli (Alta, di Mezzo e Bassa), ovvero le tre vasche arginate che costituiscono la zona umida dell’Oasi, un ambiente di elevatissimo interesse faunistico. 
Il furto è stato scoperto dal direttore del cantiere dell’impresa Michele Ciuffreda, alle 8,30 dell’11 maggio scorso, quando alla ripresa dei lavori si è accorto che il barcone galleggiante non si metteva in moto. 
Un rapido controllo e la scoperta del lucchetto, che bloccava la botola che porta all’interno dello scafo, forzato. 
Immediata la denuncia ai Carabinieri della stazione di Manfredonia di viale Michelangelo n. 9. Che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del furto. 
Si presume che i ladri siano entrati in azione tra le 12,30 del 10 maggio e le 8.30 del giorno successivo. 

L’ennesimo atto vandalico ha provocato il risentimento dei vertici dell’Ente Parco. Il commissario straordinario dell’area protetta Stefano Pecorella ha dichiarato: 
Stigmatizziamo questo ennesimo atto delinquenziale che di fatto priva l’area umida di un importante mezzo per la salvaguardia delle zone interessate dal fenomeno dell’interramento e dall’invasione dei canneti. Facciamo tanto per tutelare le nostre zone faunistiche e non possiamo tollerare di essere ripagati con questo genere di moneta. 
L’oasi Lago Salso è di tutti. E tutti dobbiamo sentirci chiamati a dare il nostro contributo per tutelare uno scrigno della natura, il cui pregiato tasso faunistico lo rende tra le zone umide più importanti d’Italia”.

Il furto sta creando non pochi problemi all’oasi, perché - affermano gli esperti del Parco Nazionale del Gargano - a causa della particolare conformazione della zona umida, la stessa necessita di costanti interventi di manutenzione, i quali assolvono ad una duplice funzione: da una parte servono ad evitare l’interramento e dall’altra a conservare gli argini in modo da garantire un adeguato approvvigionamento idrico. 
Le criticità emersero qualche tempo fa a causa del fenomeno legato all’interramento, conseguenza quest’ultima provocata dal mancato controllo della vegetazione e dagli apporti di sedimenti del canale immissario. 
Si intuì subito che il perdurare di tale situazione avrebbe potuto provocare, entro un breve lasso di tempo, il rischio di un generale deterioramento ambientale dell’oasi, con gravi conseguenze sulla fauna selvatica di interesse comunitario.
L’allarme fu prontamente raccolto dall’Ente Parco, che intervenne mettendo a disposizione il mezzo nautico per la pulitura. 
Oggi invece la notizia del furto del gruppo di batterie della chiazza. Che non soltanto rammarica, ma ripropone l’eterna questione del conflittuale rapporto tra l’uomo e la natura.

Ente Parco 
Nazionale del Gargano

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo sito è scaduto, non si fa altro che copia e incolla delle notizie.

Prima eravate un sito alternativo, ma ora siete uguale a gli altri.

mai una notizia diversa, ma una cosa vostra.

nella speranze che ritornate come prima vi porgo cordiali saluti

LO SPAVENTOSISSIMO DEBITO PUBBLICO DEL COMUNE: 20 MILIARDI FUORI BILANCIO E 300 MILIARDI DI DEBITO SOVRANO?? ha detto...

L'importante è essere un sito libero non al soldo dei politici..avanti ragazzi!!!

MiHannoPrivatoDellaLibertàDiParola ha detto...

Devo spezzare una lancia in favore di questo sito che si è dimostrato più libero di altri è più sciolto dai vincoli del potere ecclesiastico-amministrativo del nostro comune.
Continuate così!!
E poi commentate la notizia e non dove è stata ( se lo è stata )copiata!
Il fatto grave che il nostro comune di Manfredonia pullula di gente incivile, ignorante e rubagalline e l'episodio citato nell'articolo lo dimostra ampiamente.

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