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mercoledì 15 giugno 2011

Lavoro e Welfare: Destinare all'integrazione socio-sanitaria maggiori risorse, anche umane

Le difficoltà causate alla coesione e alla qualità sociale dal perdurare della crisi e dalla progressiva lesione dei diritti sociali, si riversano quotidianamente in misura maggiore sulle famiglie e sui cittadini più deboli.
“In questa situazione, afferma Salvatore Castrignano, Coordinatore provinciale dell’Associazione Lavoro e Welfare, stanno verificandosi anche in Capitanata episodi e fenomeni sempre più drammatici che richiedono una lettura e iniziative non di circostanza”.

“Insomma, togliersi e togliere la vita perchè essa è divenuta insostenibile, perderla per incuria (non solo propria), subire la continua precarietà e l'assenza di futuro, cercare nell'illegalità la sopravvivenza, smarrire il valore dell'identità della propria persona e del luogo in cui si vive, non cogliere la consapevolezza di relazioni reciproche rispettose e costruttive rappresentano l'esatto contrario di una cultura di territorio socialmente responsabile”.

“Non servono analisi antropologiche e discorsi filosofici. Occorrono azioni immediate capaci di affermare la presenza propositiva delle Istituzioni nella vita dei cittadini, di rassicurarli e coinvolgerli in modo attivo nell'impegno per migliorare le loro condizioni di vita”.

Le azioni per innovare e rilanciare il welfare locale, proposte nel corso del confronto pubblico promosso dall'Associazione Lavoro e Welfare il 28 aprile scorso, alla presenza dell'Assessore regionale Elena Gentile, costituiscono la base per superare uno dei momenti più bui per la qualità della vita e la coesione sociale delle nostre comunità.

Le Istituzioni locali, con le loro funzioni pubbliche, devono essere più presenti e fare meglio la loro parte. Perciò l’Associazione Lavoro e Welfare di Capitanata sostiene la necessità di destinare all'integrazione socio-sanitaria maggiori risorse sia in termini finanziari che di competenze professionali, incidendo più significativamente sulla “copertura” dei bisogni assistenziali dei soggetti a rischio di emarginazione sociale e delle rispettive famiglie, dando in tal modo anche risposte più consistenti per la creazione di nuove opportunità lavorative.

Inoltre occorre realizzare una azione visibile e concreta di coordinamento sul territorio delle politiche sociali e socio-sanitarie, definendo, fra l’altro, modalità stabili di consultazione, confronto e coinvolgimento dei soggetti sociali rappresentativi dei bisogni e delle istanze dei cittadini, in particolare i più deboli e a rischio di emarginazione (anziani, disabili, giovani).

In tal senso Lavoro e Welfare propone e ribadisce l’opportunità di istituire la Conferenza territoriale sul welfare, quale strumento e luogo collegiale stabile di confronto e di elaborazione tra gli attori locali pubblici e privati interessati o che operano nel campo delle politiche sociali e socio-sanitarie, con la quale costruire in definitiva la continuità del governo e del monitoraggio delle politiche e delle azioni sociali e socio-sanitarie operate nel territorio in favore dei cittadini ed in particolare delle fasce più deboli.

Associazione 
Lavoro e Welfare

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