L’estate porta con se i sogni degli sportivi, che specialmente tra luglio ed agosto, fantasticano sulla propria squadra del cuore.
A Manfredonia, dopo la salvezza conquistata nell’ultimo torneo di Eccellenza, si sta programmando la stagione dei biancoazzurri 2011-12.
E, proprio il 2012, rappresenta per il Manfredonia una data significativa, in quanto si celebrerà il compleanno dell’A.S. Manfredonia, nata nel 1932.
Attenzione, stiamo parlando dell’Associazione Sportiva, squadra che oggi non esiste più, se non una sua lontana nipote!.
Ed è proprio per questa data fatidica che l’Archivio Storico Sipontino, ha inteso pubblicare il volume: “Manfredonia nel Pallone, la storia del calcio sipontino dal 1941 al 1972”.
Il libro di circa 400 pagine, curato da Giovanni e Giuseppe Ognissanti, uscirà in edicola a Febbraio del 2012, proprio in occasione del compleanno dell’A. S. Manfredonia.
Il volume riporterà tutti i tabellini delle partite, ma anche le classifiche, le presenze ed i marcatori.
In appendice ci sarà il materiale statistico riguardante tutti gli incontri del Manfredonia dal 1933-34 fino al termine della stagione 2009-10, anno in cui la S. S. Manfredonia Calcio (la diretta erede dell’A.S. Manfredonia) scompare.
In più verranno citati tutti gli scontri diretti con le avversarie e tutti i record della formazione biancoazzurra. Purtroppo ci sono dei vuoti che non si è potuto colmare, e che qui elenchiamo: mancano le foto delle stagioni 1963-64 e 1965-66; mancano gli scontri diretti con la Grumese (quelli giocati a Grumo Appula), il Siderno, l’Ortanova e la Nuova Daunia Foggia (risultati praticamente irrecuperabili).
A tale proposito, vale la pena accennare a qualcosa di storico che riguarda i colori biancoazzurri del Manfredonia.
Dalle prime testimonianze con i diretti interessati, e stiamo parlando di Raffaele Fatone, Ciro Nasuto e Michele Valente, la prima maglia del Manfredonia è stata bianca con bordi celesti, pantaloncini blu scuro jeansati, calzettoni neri con bordi bianco-celesti.
Al centro della maglia lo scudetto a strisce verticali con i colori sociali. A ciò vi è stata una variante, e cioè la maglia tutta bianca con colletto e lacci per la chiusura.
Nel 1935 fu adottata la maglia a strisce verticali biancoazzurre.
A detta di Raffaele Fatone, i fondatori, un gruppo di giovani universitari che studiavano a Bologna, vollero imitare la maglia della Juventus, sostituendo al nero, l’azzurro. Queste testimonianze sono state riportate nel libro: “70 anni di emozioni”, edito dall’Archivio Storico Sipontino, nel 2002.
Ancora qualche anno, e compare la maglia azzurra, con bordi bianchi ed al centro la M di Manfredonia. I calzoncini sono bianchi, mentre i calzettoni sono sempre neri con bordi biancoazzurri.
Il Manfredonia dell’era Riccardi, ha adottato per circa sei campionati, la seconda maglia azzurra, dietro il nostro modestissimo suggerimento, solo che non sono stati mai adottati i pantaloncini bianchi.
La maglia a strisce verticali biancoazzurre, si è definitivamente consacrata a partire dal torneo 1934-35, ma le bande erano più larghe delle attuali.
Uno disputa interessante è stata quella se i colori sono azzurri e celesti. Purtroppo ci dobbiamo basare sui ricordi dei protagonisti e sugli almanacchi dell’epoca.
L’agendina Barlassina e l’almanacco Carcano (antesignani dell’odierno almanacco Panini), portano come colore l’azzurro.
Effettivamente quasi tutti i calciatori degli anni ’40 e ’50, concordano nel ricordare come colore ufficiale l’azzurro, ma spesso questo colore, per i numerosi lavaggi delle maglie (non c’erano i completi multiuso come quelli di oggi), diventava celeste. Pertanto le cronache giornalistiche iniziarono a scrivere come colore ufficiale il celeste.
Quando nel 2002 nel volume “70 anni di emozioni”, sancimmo come data ufficiale di nascita dell’A.S. Manfredonia il 1932 (nessuno conosceva né l’anno, né il mese e né il giorno), commettemmo un errore: è veritiera questa data, ma è pur vero che negli anni successivi abbiamo trovato cronache calcistiche di partite di calcio, disputate negli anni precedenti al 1932.
Così come è sicuro che i calciatori sipontini, venivano chiamati “Delfini” già nei primi anni ’50 del XX secolo; ciò per confutare l’idea dei pescaresi, in quanto “Delfini” è una loro priorità.
Un’ultima curiosità riguarda la maglia granata del Manfredonia.
Alcuni calciatori degli anni ’50 ci hanno riferito che fu Pietro Piselli a far adottare questo colore, perché essendo di Livorno, rese omaggio ai colori della squadra natia, ed anche perché essendo stato allenatore della Salernitana, i campani avevano come seconda maglia quella biancoazzurra. Quindi fece un’inversione ed unì in un colpo solo, due tradizioni calcistiche.
Per chiudere questo breve excursus, diamo appuntamento agli appassionati fra qualche mese, e a corredo di questa analisi vi proponiamo il logo degli 80 anni del Manfredonia, adesivo che sarà distribuito in omaggio a chi acquisterà il libro, con la cartoline celebrativa delle maglie originali del Manfredonia allegata allo stesso volume, che costituirà il frontespizio dell’invito alla presentazione del lavoro editoriale.
Dott. Prof. Giovanni Ognissanti
Vice Presidente Archivio
Storico Sipontino - Manfredonia
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