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sabato 10 dicembre 2011

Una delegazione di Sipontini a Roma per la causa di Beatificazione di Don Giovanni Minozzi

E’ partita per Roma, il 25 Novembre u.s. una delegazione di Sipontini, tutti animati dalla volontà di seguire la causa di Beatificazione di Don Giovanni Minozzi. 
La “santa giornata” è stata scandita dalla concelebrazione eucaristica presieduta da sua Ecc.za Francesco Gioia; al fine di concludere l’iter diocesano per la beatificazione del servo di Dio, in tanti si sono resi disponibili ad offrire la loro testimonianza diretta sulla vita e le virtù eroiche di Don Minozzi, venendo da diversi punti d’Italia, per deporre presso il Tribunale Diocesano.

Il gruppo proveniente da Siponto è stato guidato da Don Ninuzzo Gravina, che è il rappresentante della “Famiglia dei Discepoli” presso la Stella Maris; le foto di Benedetto Monaco documentano alcuni momenti dell’indimenticabile giornata, conclusasi con la visita a piazza San Pietro, dopo il pranzo alla mensa della pontificia università lateranense. 
E’ doveroso riportare i giorni ed eventi più salienti della vita di un uomo sulla via della santità, per questo potete leggere la nota biografica che segue: Don Giovanni Minozzi, nasce a Preta di Amatrice, un paesino dell’Abruzzo, il 19 Ottobre 1884, completò gli studi a Roma conseguendo brillanti successi nelle discipline religiose, storiche e letterarie.
Ordinato sacerdote l’8Luglio 1908, si dedicò al esercizio del ministero pastorale tra i poveri dell’agro romano, perché i poveri soprattutto i fanciulli, gli orfani, furono sempre il termine della sua predilezione.
Anima aperta intelligentemente ai tempi, si interessò ai problemi religiosi, sociali e politici, che trattò appassionatamente nelle pubblicazioni varie e nelle molteplici relazioni di amicizia con gli uomini più rappresentativi dell’epoca, sempre mirando ai supremi interessi della Chiesa ed al bene delle anime.

Sentì forte l’amor di Patria e perciò senza esitazione, partì volontario come cappellano militare durante la campagna di Libia e la guerra del 1915-18, dove organizzò prima le biblioteche per gli ospedali da campo e poi la vasta rete delle case del soldato alla Fronte, istituzioni che ben meritarono della vittoria. Conclusa vittoriosamente la guerra, fondò insieme a Padre Giovanni Semeria, l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, ente morale per l’assistenza degli orfani di guerra e per la elevazione religiosa, morale e civile delle popolazioni meridionali. 
La prima casa fu aperta il 15 Agosto 1919 in Amatrice, ospitando 12 orfanelle. Attualmente esistono fiorenti istituzioni su tutto il territorio nazionale: da Gela (Sicilia) a Courmayeur (Valle d’Aosta).
Fondò anche due Congregazioni religiose: “Famiglia dei Discepoli” e le “Ancelle del Signore”. Morì a Roma l’11 Novembre 1959, nel pieno svolgimento del suo servizio verso gli ultimi.
Vogliamo ricordare un suo pensiero su Dio, tratto da uno dei suoi tanti testi intitolato Buonanotte “Dio è un grande invadente”scrisse il Bossuet, uno dei più grandi figli della Chiesa, dei più grandi ingegni del mondo. Verissimo: 
Dio invade tutto, travolge tutto. Perché Dio è la vita, figlioli miei, e dov’è un palpito di vita è Lui. Fuori di Dio, non c’è che la morte, il nulla. Or la vita aspira alla vita.
E Dio che la vita dona, la vita vuole tutta per se, solo per se, alla pienezza della gioia per cui la creò.
E’ creatura sua la vita, e gelosissimamente la difende, la guarda, la tutela. Padre è Dio, Padre e Madre. Amore che perpetuamente veglia, occhiutissimo, sui piccoli nati dal cuor suo e lanciati pel mondo a sospirare, cantando la patria.
Oh lasciamo, figlioli miei, che l’Amore divino invada luminoso la nostra miseria e la trascolori de bellezza eterna! 

 Benedetto Monaco

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