E’ partita per Roma, il 25 Novembre u.s. una delegazione di Sipontini, tutti animati dalla volontà di seguire la causa di Beatificazione di Don Giovanni Minozzi.
La “santa giornata” è stata scandita dalla concelebrazione eucaristica presieduta da sua Ecc.za Francesco Gioia; al fine di concludere l’iter diocesano per la beatificazione del servo di Dio, in tanti si sono resi disponibili ad offrire la loro testimonianza diretta sulla vita e le virtù eroiche di Don Minozzi, venendo da diversi punti d’Italia, per deporre presso il Tribunale Diocesano.
Il gruppo proveniente da Siponto è stato guidato da Don Ninuzzo Gravina, che è il rappresentante della “Famiglia dei Discepoli” presso la Stella Maris; le foto di Benedetto Monaco documentano alcuni momenti dell’indimenticabile giornata, conclusasi con la visita a piazza San Pietro, dopo il pranzo alla mensa della pontificia università lateranense.
Il gruppo proveniente da Siponto è stato guidato da Don Ninuzzo Gravina, che è il rappresentante della “Famiglia dei Discepoli” presso la Stella Maris; le foto di Benedetto Monaco documentano alcuni momenti dell’indimenticabile giornata, conclusasi con la visita a piazza San Pietro, dopo il pranzo alla mensa della pontificia università lateranense.
E’ doveroso riportare i giorni ed eventi più salienti della vita di un uomo sulla via della santità, per questo potete leggere la nota biografica che segue: Don Giovanni Minozzi, nasce a Preta di Amatrice, un paesino dell’Abruzzo, il 19 Ottobre 1884, completò gli studi a Roma conseguendo brillanti successi nelle discipline religiose, storiche e letterarie.
Ordinato sacerdote l’8Luglio 1908, si dedicò al esercizio del ministero pastorale tra i poveri dell’agro romano, perché i poveri soprattutto i fanciulli, gli orfani, furono sempre il termine della sua predilezione.
Anima aperta intelligentemente ai tempi, si interessò ai problemi religiosi, sociali e politici, che trattò appassionatamente nelle pubblicazioni varie e nelle molteplici relazioni di amicizia con gli uomini più rappresentativi dell’epoca, sempre mirando ai supremi interessi della Chiesa ed al bene delle anime.
Sentì forte l’amor di Patria e perciò senza esitazione, partì volontario come cappellano militare durante la campagna di Libia e la guerra del 1915-18, dove organizzò prima le biblioteche per gli ospedali da campo e poi la vasta rete delle case del soldato alla Fronte, istituzioni che ben meritarono della vittoria. Conclusa vittoriosamente la guerra, fondò insieme a Padre Giovanni Semeria, l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, ente morale per l’assistenza degli orfani di guerra e per la elevazione religiosa, morale e civile delle popolazioni meridionali.
Ordinato sacerdote l’8Luglio 1908, si dedicò al esercizio del ministero pastorale tra i poveri dell’agro romano, perché i poveri soprattutto i fanciulli, gli orfani, furono sempre il termine della sua predilezione.
Anima aperta intelligentemente ai tempi, si interessò ai problemi religiosi, sociali e politici, che trattò appassionatamente nelle pubblicazioni varie e nelle molteplici relazioni di amicizia con gli uomini più rappresentativi dell’epoca, sempre mirando ai supremi interessi della Chiesa ed al bene delle anime.
Sentì forte l’amor di Patria e perciò senza esitazione, partì volontario come cappellano militare durante la campagna di Libia e la guerra del 1915-18, dove organizzò prima le biblioteche per gli ospedali da campo e poi la vasta rete delle case del soldato alla Fronte, istituzioni che ben meritarono della vittoria. Conclusa vittoriosamente la guerra, fondò insieme a Padre Giovanni Semeria, l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, ente morale per l’assistenza degli orfani di guerra e per la elevazione religiosa, morale e civile delle popolazioni meridionali.
La prima casa fu aperta il 15 Agosto 1919 in Amatrice, ospitando 12 orfanelle. Attualmente esistono fiorenti istituzioni su tutto il territorio nazionale: da Gela (Sicilia) a Courmayeur (Valle d’Aosta).
Fondò anche due Congregazioni religiose: “Famiglia dei Discepoli” e le “Ancelle del Signore”. Morì a Roma l’11 Novembre 1959, nel pieno svolgimento del suo servizio verso gli ultimi.
Vogliamo ricordare un suo pensiero su Dio, tratto da uno dei suoi tanti testi intitolato Buonanotte “Dio è un grande invadente”scrisse il Bossuet, uno dei più grandi figli della Chiesa, dei più grandi ingegni del mondo. Verissimo:
Fondò anche due Congregazioni religiose: “Famiglia dei Discepoli” e le “Ancelle del Signore”. Morì a Roma l’11 Novembre 1959, nel pieno svolgimento del suo servizio verso gli ultimi.
Vogliamo ricordare un suo pensiero su Dio, tratto da uno dei suoi tanti testi intitolato Buonanotte “Dio è un grande invadente”scrisse il Bossuet, uno dei più grandi figli della Chiesa, dei più grandi ingegni del mondo. Verissimo:
Dio invade tutto, travolge tutto. Perché Dio è la vita, figlioli miei, e dov’è un palpito di vita è Lui. Fuori di Dio, non c’è che la morte, il nulla. Or la vita aspira alla vita.
E Dio che la vita dona, la vita vuole tutta per se, solo per se, alla pienezza della gioia per cui la creò.
E’ creatura sua la vita, e gelosissimamente la difende, la guarda, la tutela. Padre è Dio, Padre e Madre. Amore che perpetuamente veglia, occhiutissimo, sui piccoli nati dal cuor suo e lanciati pel mondo a sospirare, cantando la patria.
Oh lasciamo, figlioli miei, che l’Amore divino invada luminoso la nostra miseria e la trascolori de bellezza eterna!
E Dio che la vita dona, la vita vuole tutta per se, solo per se, alla pienezza della gioia per cui la creò.
E’ creatura sua la vita, e gelosissimamente la difende, la guarda, la tutela. Padre è Dio, Padre e Madre. Amore che perpetuamente veglia, occhiutissimo, sui piccoli nati dal cuor suo e lanciati pel mondo a sospirare, cantando la patria.
Oh lasciamo, figlioli miei, che l’Amore divino invada luminoso la nostra miseria e la trascolori de bellezza eterna!
Benedetto Monaco
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