I tanti fedeli l’hanno accolta nella Cattedrale di Manfredonia, dove alle 17:30 del 26 Marzo u.s. c’è stata la presentazione del restauro della sacra scultura (ricordiamo che il restauro è stato sovvenzionato dalla Banca di Credito Cooperativo ed è stato eseguito a cura della ditta Alfa- Restauri opere d'arte di Bari, sotto l’alta sorveglianza della soprintendenza regionale), a conclusione dell’esposizione dei lavori di restauro è seguita la Santa messa celebrata da Mons. Michele Castoro.
La parte che segue è liberamente tratta dal testo “La Madonna di Siponto”, (di Raffaello Di Sabato, risalente al 1935) vuole dare testimonianza di tale bene artistico - religioso da tanti nei secoli venerato.
Quindi si favoleggiava la sua esistenza già ai tempi del Vescovo Felice, o più probabilmente, di Lorenzo Majorano (periodo in cui la religione cristiana trionfò definitivamente sul paganesimo).
San Lorenzo fu il maggiore propagatore del culto di Maria, della quale dovette ordinare il simulacro in parola come potentissimo mezzo di divulgazione, onde meglio eccitare la pietà dei fedeli e raccogliere attorno ad esso le loro preghiere.
Dunque la “Sipontina” è d’origine bizantina, tanto antica che, presumibilmente, è la prima icona della Vergine ad essere venerata in Siponto, un tempo nella cripta della Basilica di Santa Maria Maggiore.
La tradizione vuole, che questa sacra icona fu portata a Siponto da una nave mercantile proveniente da Costantinopoli; probabilmente per sottrarla allo scempio degli iconoclasti (come ipotizza il D’Aloe). E poiché una scorticatura casuale dell’oscuro color del volto lasciava scorgere come una macchia bianchiccia sulla parte sinistra del mento, così la pia ed ingenua fantasia del popolo ha immaginata la legenda che la Madonna abbia vomitato per il mal di mare durante il viaggio.
Ricordiamo comunque la leggenda e la storia per comprendere dove finisce l’una e fiorisce l’altra.
La leggenda riportata dal Petrucci narra la versione di un anziano garganico, che affermava: “la sventura di Siponto incominciò dal giorno del sacrilegio; quando una fanciulla di nome Catella, venne contaminata più di mille anni addietro fra le colonne del Duomo, sotto gli occhi della Vergine, da un parente del Vescovo, che allora sedeva sulla Cattedra di Siponto.
La fanciulla, dopo la violenza subita, tentò di darsi la morte, gettandosi in mare; ma le onde la respinsero ed allora cominciò a sciogliersi in lacrime.
A lungo ella visse e del pianto che scorreva dai suoi occhi, si formò il lago Salso, intorno a cui sorsero le paludi, che dovevano condurre alla rovina progressiva della città.
L’immagine della Madonna, dal momento in cui fu consumata la nefandezza inaudita, si trasfigurò, i suoi occhi già dolci e suadenti, furon visti diventare ogni giorno più grandi fin tanto che restarono sbarrati come due finestre su una notte di procella (sciagura)”.
Il suggerimento dato al Pantaleo era di avvalersi del consiglio degli uomini sapienti, per indurre il peccatore a sposare la fanciulla, oppure rinchiuderlo per punizione in un monastero.
Così narra il Sarnelli, che della leggenda non fa menzione, possibile ricamo di diceria popolare basato su un fondo di verità?
Quindi nessuna legenda sacrilega, ma un semplice e comune fatto di cronaca intorno al quale la fervida fantasia di un anziano montanaro ha ordito la leggenda. Pure l’Antonucci, trasportato dall’immaginazione, associò la presenza di antichi coloni ateniesi in Siponto, solamente perché “la Sipontina dagli occhi sbarrati” avrebbe la stessa espressione di Atena, quando (nello stesso tempio), Aiace, avrebbe fatta violenza a Cassandra, figlia di Priamo. Descrivendo la statua della“Sipontina”, non possiamo fare a meno di menzionare la sapiente distribuzione dei colori, che la rendono più bella.
La scultura riproduce a grandezza quasi naturale la Vergine Madre assisa su di una gran sedia orientale con cuscino; la statua alta 6 palmi, ci presenta la Vergine in posizione rigidamente frontale, così com’è disposta la testa del Bambino, che Ella tiene sulle ginocchia, sullo stesso asse.
Il figlio volge appena verso destra le sue gambe, a somiglianza della Madre, che reclina il capo pure dolcemente a destra in un atteggiamento così dignitoso e naturale assieme.
Il Bambino è vestito di una tunica bianca con sopraveste rossa allacciata ne’fianchi dalla cintola.” Una descrizione consona a quella“odierna” è del Petrucci, che così la illustrava.
“La tunica della Vergine è tutta rossa, ma la cuffia avvolgente il capo e ricadente sulle spalle è bleu; all’estremità inferiore, sotto la tunica, un lembo di veste bleu ricade ancora sui piedi e un’altra nota bleu è costituita nel centro della composizione, dal mantello del Bambino.
Al grande nimbo giallo della Madonna fa riscontro, quello più piccolo entro cui spicca il volto del Bambino, olivastro al pari del volto materno.
E giallo è il collarino frastagliato della Vergine. Al Bianco del manforion che questa mostra sotto la cuffia, intorno ai capelli spartiti ed ondulati sulla fronte, risponde il bianco della tunica del Bambino.
Lo sguardo del Figlio, che si fece Uomo, per riscattare il mondo dal peccato, è raggiante, penetrante, trionfante, come il suo atteggiamento col quale pare innalzarsi per dominare i secoli. Gesù benedice con la destra, mentre stringe con la sinistra il rotolo, come maestro del mondo. Ha i piedi scalzi come la madre, le orecchie dall’ampio padiglione, gli occhi grandi e fissi che, dalle ciglia e dalle sopraciglia molto marcate, ripetono con impeccabile schiettezza gli occhi smisuratamente grandi dello stile arcaico.
Degno di nota è il particolare posto dietro il nimbo della Madonna, raffigurante l’agnello di Dio.
(ricerca e foto a cura di Benedetto Monaco, Operatore del turismo culturale)
1 commenti:
Se il luogo,in cui per secoli,la santa immagine è stata conservata ed esposta alla venerazione dei fedeli,PERCHE' NON FARNE UNA COPIA e porla nella cosiddetta CRIPA?Perchè,non riprendere la tradizione dei Sabati in onore della Madonna di Siponto ed il suo trasporto simbolico ,a Manfredonia ,in occasione della Festa Patronale?Lo sanno i nostri,che da poco,si e costituito,un gruppo di lavoro,per l'incremento e la valorizzazione delle FESTE PATRONALI?
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