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lunedì 14 maggio 2012

Manfredonia: Il lavoro Artigiano, valore e risorsa da rilanciare

L’artigianato nel nostro territorio soffre come e più di altri ambiti produttivi le difficoltà generali, ma rappresenta un “rifugio” e una potenzialità per la speranza dei giovani, perciò merita risorse e provvedimenti che tengano conto delle condizioni particolari in cui opera.
Purtroppo, pur di fronte al riconoscimento unanime del ruolo e della funzione fondamentale svolti dall’artigianato per lo sviluppo economico nazionale ed ancor più locale, sussistono incongruenze e limitazioni.
In particolare, da una parte c'è la mancanza, da lunghissimi anni, di una politica economica nazionale, industriale e non, capace di spingere e sostenere il mondo delle imprese e soprattutto di consentire di migliorare la qualità del contesto locale e dei sistemi locali di imprese.

Dall’altra parte occorre rilevare che le competenze amministrative della Regione Puglia in materia di indirizzi per lo sviluppo dell’artigianato, non hanno a tutt’oggi completato il percorso indispensabile di riordino, riqualificazione e rilancio del comparto.
E' fondamentale l’approvazione urgente della legge regionale quadro del settore, per dare risposte alle esigenze specifiche di sburocratizzazione, semplificazione, sostegno e promozione del lavoro artigiano.
In Capitanata l'artigianato conta circa 11.000 aziende e 20.000 occupati, ma occorre considerare che l’economia sommersa riguarda un ulteriore 35-40% di quella rilevata ufficialmente.
A Manfredonia il comparto artigiano è costituito da circa 1.000 aziende con oltre 2.000 occupati.
Va al più presto realizzata la prevista Conferenza Provinciale dell’Artigianato, necessaria per riscoprire la ricchezza e predisporre il primo piano triennale dell’artigianato dauno.

Sul piano territoriale c'è bisogno di riprogrammare e rimotivare lo sviluppo socio economico mediante strumenti innovativi di governo locale, quali la “democrazia partecipata” (forse l’unica e centrale risorsa in tempi di crisi), la condivisione di conoscenze ed informazioni per orientare le decisioni, indicandone anche gli strumenti operativi, i tempi, le verifiche ed i monitoraggi.
A tale proposito alcune prioritarie iniziative necessarie, da realizzarsi con il determinante protagonismo dell’Ente locale, sono:
1. Adeguare e potenziare la funzionalità e l'operatività dell'Assessorato comunale allo sviluppo economico, opzione necessaria, fra l'altro, a fronteggiare più positivamente le complesse dinamiche imprenditoriali e del lavoro, stimolare e valorizzare le grandi risorse e le potenzialità infrastrutturali e produttive presenti nell’area, operando in una logica di integrazione territoriale e tra i vari settori economici.
2. Definire una completa e articolata mappa insediativa e dei bisogni di qualificazione delle aree di insediamento produttivo delle aziende artigiane, per rendere più funzionali le aree stesse e le utilities relative (ricchezza, prodotti, occupazione, servizi comuni utili per rafforzare tali insediamenti e consentirne uno sviluppo auto- propulsivo).
3. Individuare e favorire l'impiego di risorse nazionali, comunitarie e regionali (ad es. nel contesto della promozione e funzionalità di sportelli o uffici Europa), per incentivare la creazione di reti di imprese artigiane in grado di qualificare e diffondere le peculiarità del territorio.
4. Attivare iniziative per ottenere migliori condizioni di accesso al credito per le imprese artigiane, coinvolgendo istituzioni locali, banche, consorzi di garanzia, anche attraverso appositi incontri banche/associazioni promossi e sollecitati dal Sindaco o dall’Assessorato allo sviluppo economico.
5. Promuovere e sostenere le iniziative per la formazione professionale, anche manageriale, la qualificazione delle competenze, il lavoro svolto in sicurezza, in rapporto alle reali peculiarità e potenzialità produttive delle imprese artigiane del territorio, attivando le risorse pubbliche di Regione e Provincia e quelle dei fondi della bilateralità, avvalendosi sia dei Centri di Formazione Professionale già operanti sul territorio, sia della competenza dei maestri artigiani nell’ambito delle botteghe-scuola.
6. Realizzare in collaborazione con associazioni, forze sociali ed organismi competenti, azioni per contrastare la notevole diffusione del lavoro nero e sommerso di tipo artigianale presente nel territorio, lesivo dei diritti di chi lavora e fattore di illegalità che penalizza la competitività delle aziende rispettose di norme e contratti, adoperandosi per tutelare e far incontrare le esigenze delle imprese e dei lavoratori.
7. Valorizzare e rilanciare la presenza dell’artigianato artistico e tradizionale e quello dell’abbigliamento su misura, storicamente e culturalmente fondante la comunità locale, che si è notevolmente ridotto nel corso degli anni recenti perché ritenuto di marginale interesse produttivo.
Difatti questo ambito del lavoro artigiano è probabilmente quello più idoneo oggi ad intercettare forme nuove di auto-imprenditorialità giovanile ed in cui si può realizzare una più proficua collaborazione tra Regione, Provincia, Comune e Associazioni degli artigiani, anche attraverso consorzi, centri servizi specifici e adottando norme ed iniziative che agevolano l’apprendistato professionalizzante e promuovano mostre permanenti dei prodotti artigianali del territorio.

Associazione “Lavoro&Welfare” di Capitanata

Associazione Artigiani Maria SS.di Siponto

Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro-Arcidiocesi Manfredonia Vieste S.G.Rotondo

1 commenti:

Anonimo ha detto...

L'Artigianato,vecchio o nuovo che sia,richiede impegno di tempo e volontà.Ai giovani,manca tempo e volontà,ma sete e voglia di soldi tanta,per cui......più soldi e meno lavoro!

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