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venerdì 18 maggio 2012

Manfredonia: La centrale ETA entra in esercizio, ma non la raccolta 'Porta a Porta' che costa troppo

In un meeting organizzato dal Rotary Club un escursus tecnico-sientifico dell’impianto. Tesi pro e contro a confronto.
L’impianto in contrada Paglia è uno dei 7 funzionanti nel sud. 12 sono al centro, 28 al nord.
L’intervento del sindaco Riccardi. L’iniziativa del Rotary Club di Manfredonia era finalizzata, come ha indicato il presidente Bruno Rinaldi, a “promuovere il libero e franco confronto delle idee e favorire un sano ed equilibrato sviluppo economico e sociale del territorio”
Una premessa e al tempo stesso un invito opportuni dato l’argomento alquanto sensibile posto nel meeting svoltosi presso il Regio Hotel Manfredi: “Il nuovo impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in contrada Paglia”

Più semplicemente, il noto termovalorizzatore ormai realizzato dalla società ETA del Gruppo Marcegaglia nell’agro di Manfredonia, oggetto come noto di valutazioni contrapposte da parte delle popolazioni interessate.
Un momento di riflessione opportuno e responsabile alla vigilia dell’entrata in esercizio dell’impianto.
La parola pertanto è stata data a rinomati esperti del settore, accademici di università italiane e con esperienze all’estero, quali il professor Domenico Maria Cavallo, docente di tossicologia ambientale alle Università dell’Insùbria e di Milano; il professor Massimo Monteleone, docente di agraria all’Università degli studi di Foggia; il professor Ruggiero Quarto, docente di geofisica all’Università di Bari. La presentazione tecnica dell’impianto è stata tratteggiata dal responsabile tecnico ETA, ingegner Carmine Carella e dall’ingegner Roberto Garavaglia presidente dell’ETA. 
Col sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi era presente un folto pubblico che ha seguito il dibattito niente affatto a senso unico date le variegate tendenze di pensiero dei relatori.

Nella “contesa” tutta esplicativa dei termini della questione che si inserisce nel contesto delle nuove politiche inerenti alle energie e allo sviluppo sostenibile, le suggestioni delle parole hanno ceduto il passo alla fondatezza dei dati che hanno evidenziato una realtà che va qualificata più con la testa, il ragionamento, che col cuore, la passione. 
La centrale di Paglia impiega tecnologie all’avanguardia, più avanzate di quelle della centrale di Massafra operante senza problemi da anni ed è, certifica l’Istituto superore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), uno dei 7 impianti operanti nel sud Italia distribuiti fra Puglia, Basilicata e Calabria; 12 sono al centro e 28 al nord.
Di rilievo l’apporto allo smaltimento dei rifiuti urbani rimanenti dalle operazioni di raccolta differenziata e opportunamente trattati.

La concorrente idea della raccolta porta a porta è stata decisamente esclusa dal sindaco Riccardi che, a parte le difficoltà organizzative, ha evidenziato gli aspetti economici delle tesi contrapposte, ponendo l’interrogativo di fondo: “chi paga il personale occorrente?” “Il problema dei costi – è stato rilevato - è di primaria importanza nel ciclo dei rifiuti che attraverso gli impianti di produzione di energia elettrica diventa risorsa che contribuisce all’abbattimento della bolletta energetica. Un notevole risparmio economico preservando l’ambiente”. 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Comune di Manfredonia (FG)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi meraviglia, e non poco, la scelta di non operare la differenziata con il porta a porta!
Ma avete intenzione di buttare via tutto nell'inceneritore?....ma lo sapete che per la differenziata potete pagare lo stesso personale e creare una minima occupazione provvedendo alla separazione dei materiali riutilizzabili da vendere?....con la parte umida può essere creata occupazione creando catene di compostaggio il cui risultato finale sono i sacchetti di humus utili per concimare il terreno?....la vocazione ambientale deve essere d'obbligo in quella landa agroalimentare della capitanata!!!!....come la mettete con l'impatto delle polveri nell'ambiente!!
Le risorse riutilizzabili devono contribuire al ciclo del riutilizzo....non a quello della distruzione per creare energia!....facendo di questo passo.....quando si saranno bruciate tutte le risorese dispinibili....cosa brucerete??...il denaro guadagnato??

Anonimo ha detto...

CENTRALE ETA? MA CHE E' GLI IRLANDESI DEL NORD?GRUPPO ETA?

Anonimo ha detto...

Questa città ha la memoria corta e ha sempre avuto purtroppo una cultura (la cosa più difficile da cambiare)che le apre gli occhi solo quando i danni, in primis e non solo per la salute, producono conseguenze gravi e persino irreversibili.Dopo le storiche esperienze e gli ignobili scempi già fatti in questa cittadina, nessuno (mai più) si sarebbe dovuto permettere di parlare di termovalorizzatori,inceneritori e porcherie simili.Ma l'interesse nasconde qualsiasi nefandezza,offuscando ogni buon senso.Concittadini Sipontini, ci risentiamo tra una decina di anni allorchè tireremo le somme sulla ns.salute, sull'ambiente' su ciò che avremo perso, e anche sulle cartelle tarsu (siete degli illusi se pensate che caleranno stabilmente).L'IMPORTANTE è che allora ci ricorderemo tutti, visto che come dicevo abbiamo una cronica memoria corta,la paternità di simili operazioni:dovrete ricordare i sindaci Campo e Riccardi,ricordatevi del Rotary c.,e... via dicendo, perchè le scelte politiche si fanno e le cose non vengono su da sole.

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