
Il giovane sembra svanito letteralmente nel nulla ed i suoi famigliari restano in preda ad un'ansia indicibile.
Una trepidante attesa di notizie che, con il passare dei giorni, aumenta l'apprensione e toglie il respiro agli affetti più cari.
“Sono intervenuto, nel pieno rispetto degli inquirenti, una sola volta - spiega il Sindaco, Angelo Riccardi - per provare a sollecitare lo spirito di collaborazione di quanti possono fornire un aiuto per venire a capo della scomparsa di Cosimo.
Un appello che non ha prodotto risultati tangibili e che intendo rafforzare, ma se mi preme tornare su questa inquietante vicenda è per esprimere massima vicinanza alla famiglia, agli amici ed a i suoi cari.
L'amore di una madre verso suo figlio è il sentimento più puro che esista ed abbraccio idealmente la signora Anna, tanto contrita quanto dignitosa nella sua angosciante attesa.
Non è questo un messaggio di circostanza, è invece il pensiero di un padre che può soltanto sforzarsi vanamente nell'immaginare quanto dolore si possa provare nel non vedere più, dall'oggi al domani, il proprio figlio”.

E' inaccettabile che un valore cardine come quello della famiglia venga ridotto praticamente al nulla dapprima attraverso un atto al momento inspiegabile, come quello della sparizione di Cosimo, e poi con l'asfissiante cappa di silenzio che circonda il tutto.
Don Abbondio affermava che "a stare zitti non si sbaglia mai", fulgida dimostrazione che l'omertà è il frutto principale della paura.
L'omertà troppo spesso esiste come comune sentire, come farsi i fatti propri in maniera accentuata, anche laddove si potrebbe agire diversamente.
Il coraggio, se così vogliamo chiamarlo, di parlare richiede la forza di pensare al plurale. E' questa la chiave di volta”.

L'esempio opposto di Peppino Impastato, a cui è intitolato il Laboratorio Urbano Culturale cittadino, una struttura Comunale rivolta ai giovani, è emblematico.
Ed è pensato per i giovani il banner pubblicato nella copertina della pagina Facebook del Comune di Manfredonia e che tutti possono condividere.
Condividere non per spirito d'emulazione acritico e superficiale quanto piuttosto perché si è riflettuto e si è arrivati alla considerazione che ogni tipo di libertà va goduta in ogni momento e senza timore perché è soltanto senza la paura di esprimersi e di dare opinioni che l'omertà cesserà di esistere.
Cerchiamo di far germogliare una coscienza comune e condivisa su questa realtà caratterizzata di silenzi assordanti.
Cerchiamo di stare ancora più vicini ad una mamma che merita soltanto il nostro affetto più genuino e spontaneo”.
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