
Detto reato non è però riconducibile esclusivamente alla sfera familiare in quanto vi possono incorrere anche tutti coloro che riservano azioni persecutorie e violente nei riguardi di una persona, limitandone la capacità di libera determinazione, ed è di un simile episodio che si va a raccontare.
Ieri, personale dipendente della Squadra di Polizia Giudiziaria ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare che dispone gli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. TOTARO Matteo, di anni 82, nato a Monte Sant’Angelo ma residente a Manfredonia, perché resosi responsabile di stalking.

Da quanto rappresentato in denuncia e dalla lettura del contenuto delle stesse si evinceva chiaramente che lo zio nutre un profondo sentimento di astio nei confronti della nipote a seguito della divisione ereditaria successiva alla morte di suo fratello, nonché padre della denunciante, avente ad oggetto un locale commerciale sito in zona Monticchio e l’appartamento ad esso sovrastante.
Tale situazione lo ha portato a minacciare reiteratamente di morte i familiari della nipote, manifestando più volte l'intenzione di dar fuoco allo stabile oggetto del contendere, aggiungendo "di non aver nulla da perdere attesa l'età di anni 82" e promettendo alla nipote che presto andrà a far compagnia al padre al cimitero ", nonostante quest’ultima avesse già nel 2010 presentato un atto di diffida nei confronti dello zio, invitandolo ad astenersi dal compiere atti molesti nei suoi confronti, comprensivi anche di esternazioni molto personali ed infamanti su di lei.

Nel corso dell’attività di indagine la persona offesa riceveva ben altre sei missive di analogo tenore a quello delle precedenti, nelle quali l'odierno arrestato minacciava che se non avesse lasciato il locale avrebbe fatto una strage colpendo il palazzo oggetto della diatriba.
Alla luce di ciò ha ritenuto il G.I.P. sussistessero gravi indizi di colpevolezza a carico del TOTARO Matteo, ricorrendo una reiterazione di atti fortemente intimidatori posti in essere nei confronti della vittima e dei suoi familiari che, proprio a causa delle continue minacce che duravano ormai da più di cinque anni, vivono uno stato di forte stress psicologico, nel terrore che lo zio possa mettere in atto gli insani gesti più volte paventati.

Si teme effettivamente che l'anziano possa porre in essere un attentato ai danni del palazzo, della stessa vittima e dei suoi familiari, anche in considerazione del fatto che l'indagato ha più volte ribadito la serietà delle sue intenzioni, in considerazione della sua età e del fatto "che non ha nulla da perdere", continuando altresì a perseverare nel compimento degli atti delittuosi, a mezzo di numerose lettere, spedite anche in tempi recenti.
Dopo le formalità di rito il TOTARO Matteo è stato accompagnato presso la sua abitazione ove si trova ristretto agli arresti domiciliari.
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