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sabato 17 novembre 2012

Manfredonia: Arrestate 2 persone per estorsione su foto osè

“Le foto finiscono in mani sbagliate" con questa frase circa un mese fa iniziava un vero e proprio incubo per una signora di Manfredonia, titolare di un esercizio commerciale del centro.
Durante l’ultimo periodo, la malcapitata aveva ricevuto diverse telefonate da anonimi interlocutori che minacciavano di divulgare delle foto, in loro possesso, che ritraevano la signora in pose osè.
L’altro giorno però gli agenti del Commissariato di Manfredonia hanno finalmente posto fine a questo incubo traendo in arresto, con l’accusa di estorsione, TOZZI Alessio di anni 19 e MENDOLICCHIO Christian di anni 24, entrambi di Foggia.
Gli agenti nel corso dell’operazione hanno recuperato dei supporti informatici contenenti i file delle foto “incriminate” e la somma di euro 650.

All’origine di tutto la divulgazione, avvenuta qualche anno fa, di un dvd con fotomontaggi che ritraevano alcune persone del posto, in pose osè.
Tra queste anche un fotomontaggio che riguardava la signora che per tale episodio, in passato sporgeva denuncia presso gli uffici del Commissariato di Manfredonia.
Non è dato ancora sapere come gli arrestati, su questo aspetto sono ancora in corso le indagini, venendo in possesso del fotomontaggio, pensavano di ricavare dei facili guadagni minacciando la signora di pubblicare il fotomontaggio qualora non avesse assecondato le richieste di denaro.
Dopo il primo “contatto” avvenuto verso la fine di ottobre, la vittima, con non poca difficoltà, decideva di portarsi presso il Commissariato per raccontare quello che stava subendo.
L’ultima resistenza della signora a denunciare quanto accaduto, veniva superata anche grazie al supporto di una agente del Commissariato specializzata in reati di stalking e di violenza contro le donne.
La signora, su indicazione degli agenti, fissava un primo “incontro” con l’anonimo estorsore nei pressi della stazione di Foggia, incontro monitorato dagli agenti.
Ma a quell’appuntamento l’estersore non si presentava.

Sembrava che l’incubo fosse finito, ma non era affatto così. Dopo qualche settimana, un giovane si presentava al negozio e lasciava una pen-drive contenente la foto “incriminata” a dimostrazione che si stava facendo sul serio. 
Poco dopo giungeva una nuova telefonata anonima nella quale l’interlocutore minacciava di preparare la somma 2500 euro, in caso contrario avrebbe divulgato le foto
Ma questa volta la vittima, resa precedentemente edotta dei comportamenti da tenere, notiziava gli agenti, fissando il luogo dell’appuntamento presso l’esercizio commerciale della signora. 
Alla donna venivano consegnate delle banconote segnate e cosparse con “ultra violet dust”, una speciale polvere visibile solo ai raggi U.V., custodite all’interno di una busta che doveva consegnare al “postino”.

Mentre degli agenti si posizionavo all’interno di una stanza di servizio del negozio, munita di monitor di video-sorveglianza per consentire ai poliziotti il monitoraggio delle fasi dello scambio, altri agenti si posizionavano fuori dal negozio a bordo di auto-civetta.
Verso le ore 19.30 MENDOLICCHIO Christian, entrava nel negozio dicendo alla signora: “ Ho l’occorrente”, la signora prelevava la busta gialla, contenente la somma di euro 650 consegnandola al MENDOLICCHIO ricevendo in cambio una scheda Micro SD, che conteneva il file di una foto ritraente la signora.
A questo punto, gli agenti decidevano di intervenire e bloccare il malfattore che si dava a precipitosa fuga. Iniziava un inseguimento a piedi nelle vie cittadine.

La corsa in mezzo alle auto in transito metteva a repentaglio non solo lo stesso Mendolicchio ma anche quella dei suoi inseguitori, in considerazione di fatto che il traffico era molto intenso.
Con non poca difficoltà il giovane veniva raggiunto e bloccato, dopo diverse centinaia di metri.
L’opera però era ancora incompleta perché all’appello mancava il complice del giovane. Pertanto si predisponeva anche una trappola per la sua cattura.
Infatti durante l’accompagnamento del MENDOLICCHIO presso il Commissariato, giungevano diverse telefonate sul suo cellulare da parte del complice, con il quale fissava un appuntamento presso la stazione Campagna.
Appena giunto sul luogo dell’appuntamento, a bordo della sua vettura, TOZZI Alessio trovava personale del Commissariato ad attenderlo.

Commissariato di Polizia Manfredonia

1 commenti:

Anonimo ha detto...

lodevolo il lavoro delle forse dell'ordine DIRE BRAVI E' POCO

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