Risolutezza, convinzione dei propri mezzi, consapevolezza, determinazione ed assoluta predisposizione ad affrontare le restanti sette gare della stagione calcistica 2009-2010 nella maniera più consona.
Questi sono i sentimenti principali che hanno permesso allo spogliatoio biancoceleste di suggellare un patto di ferro del quale è il caso di parlare e rendere edotti coloro ai quali sono sfuggite, o non sono riusciti ad interpretare nella sostanza, le parole del diesse Matteo Lauriola. Cosa aveva detto mercoledì scorso il direttore sportivo sipontino di così interessante, anche se in un certo qual modo criptico?
"Ieri pomeriggio ci siamo incontrati con la squadra prima che iniziasse l'allenamento ed ancora una volta abbiamo toccato l'argomento più importante, ossia, è stato ulteriormente suggellato quel patto riferito alla salvezza diretta. Non è retorica, la nostra, quando diciamo che questo gruppo ha, non solo, le potenzialità, ma anche le capacità reali per centrare questo importante obiettivo". Cosa celavano queste precise affermazioni?
Non è pratica comune raccontare cosa succede all'interno di uno spogliatoio: vi sono dinamiche, discorsi ed atteggiamenti che molto spesso non vengono resi pubblici ed appartengono a quella sfera di accadimenti che non trapelano e non vengono a conoscenza di alcuno non faccia parte dello staff societario. Questa volta invece voglio fare uno strappo alla regola, non scritta, di cui sopra ed esplicare senza retorica ma con estrema sincerità quanto è accaduto alla ripresa degli allenamenti di martedì 23 marzo 2010.
Tutti i calciatori in forza al Manfredonia Calcio hanno chiesto che alla solita riunione che precede il ritorno all'attività addestrativa fosse presente, oltre ai mister Bucaro e Mancini, anche il direttore sportivo Matteo Lauriola. Necessaria la presenza delle varie componenti, quindi squadra, staff tecnico e societario, per meglio illustrare il loro proposito. La proposta, lanciata e sottoscritta senza tentennamenti o esitazioni, da ogni singolo calciatore, è una sorta di scommessa: se la stagione del Manfredonia Calcio dovesse prolungarsi oltre quella regolare, che terminerà il 9 maggio 2010, ognuno degli atleti rinuncerà ad una fetta dei propri compensi.
Un gesto che, al di là del puro valore economico, mostra con estrema chiarezza quali sono gli intenti che muovono questo gruppo di professionisti. Professionisti all'interno del rettangolo di gioco ma professionisti anche nei restanti momenti che completano la giornata.
Nessuno si era immaginato di fare una proposta così forte e per certi versi provocatoria ed i meriti di questo gesto esemplare devono essere necessariamente ripartiti tra tutti i sottoscrittori dell'accordo. Accordo che cementifica ancor più lo stretto vincolo che intercorre tra squadra e società; accordo che evidenzia in maniera palese l'unità di intenti che lega tutte le componenti del Manfredonia Calcio, proiettate e determinate a centrare nel migliore, e più subitaneo, modo possibile l'obiettivo posto ad inizio stagione: la salvezza diretta; accordo che rappresenta idealmente il seguito del respingimento delle dimissioni del tecnico Giovanni Bucaro al quale seguì il rinnovo con prolungamento del suo rapporto di lavoro con la società di via Maddalena.
Così come è vero che sul rettangolo verde i principali attori sono gli undici che vanno in campo, è altrettanto vero che se si gioca in dodici tutto risulta meno arduo ed ovviamente il dodicesimo al quale mi riferisco è il preziosissimo apporto dei tifosi sipontini. Contributo non surrogabile in altra maniera e che non può essere imposto ad alcuno.
Tenere alla squadra della propria città, a quella affascinante maglia a striscie bianco e celesti, è un sentimento che a volte può cozzare con la razionalità ma è, senza ombra di dubbio, qualcosa che ti nasce da dentro. Questo è ciò che provano e quello che hanno fatto i calciatori del Manfredonia Calcio, coinvolgendo anche i tecnici ed il direttore sportivo: impegnarsi, non solo con i propositi ma anche e soprattutto "mettendosi una mano in tasca", perchè è questo ciò che loro sentono (al pari di tutti coloro che lavorano e collaborano con la società a vario titolo).
Il Manfredonia Calcio crede nella salvezza diretta senza "se" e senza "ma". Lo staff tecnico crede nella salvezza diretta senza "se" e senza "ma". I calciatori credono nella salvezza diretta senza "se" e senza "ma".
Noi tutti ci crediamo!
Matteo Fidanza – Ufficio Stampa S.S. Manfredonia Calcio
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