Sono stati tolti i sigilli alla Tuboplast, azienda del contratto d'area, che produce tubi in plastica, a cui si contesta una truffa ai danni dello stato di 9.6 milioni di euro, sottoposta da venerdì scorso a sequestro preventivo.
Ieri, i finanzieri hanno sbloccato i macchinari, ora l'azienda, volendo potrebbe ritornare a produrre, resta sotto sequestro, solo una parte in amministrazione.
Ora il problema è un altro, ricordiamo che prima del sequestro, i lavoratori erano in continuo stato di agitazione.
Primo, dopo varie lotte, i dipendenti, avanzavano dall'azienda diverse mensilità di retribuzione, ed a oggi, devono riscuotere ancora gli stipendi di Dicembre, Gennaio e Marzo, che si è appena concluso.
Secondo, l'azienda da tempo versa in un continuo stato di crisi, tanto che prima del sequestro, la produzione era ferma e parte dei lavoratori posti in cassa integrazione ed erano in procinto di una fermata collettiva.
Oggi la produzione non riprenderà, perchè, nonostante ci siano degli ordini da evadere, l'azienda non ha il denaro per comprare la materia prima, per cui, tranne i magazzinieri e qualcun altro, che potranno ritornare a spedire il materiale prodotto fino a una settimana fa, per tutti gli altri dei 32 dipendenti totali, partirà la cassa integrazione.
Si cerca di trovare una soluzione, i sindacati, CGIL, CISL, insieme ai lavoratori, sono in costante contatto con l'azienda per trovare un punto di incontro.
Speriamo bene, nonostante il reato di truffa, ci auguriamo che l'azienda possa andare avanti e salvaguardare questi posti di lavoro.
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