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mercoledì 22 luglio 2009

Palazzo San Domenico invaso dai ragazzi del Grest

Follow me! Yes! E’ stato questo il motto “anglosassone” (stampato pure sulle magliette), del grest 2009 della Sacra Famiglia; conclusosi domenica scorsa. L’esperienza del Grest della Sacra Famiglia, esperienza educativa e ricreativa, ha visto coinvolti centinaia di ragazzi in attività giocose, magistralmente dirette da Michele Principe, ed illustrando quanto il territorio ha da raccontare… Infatti i ragazzi del Grest hanno visitato mercoledì 15 luglio ’09 Palazzo San Domenico e la cappella de «la Maddalena» in Manfredonia*.
Era il 29 novembre 1895 quando si dà notizia che il 15 dello stesso mese il custode delle carceri, lavorando un’ aiuola “pertinente alla propria casa, scorse la cima di un arco gotico, dal quale scavando la terra, venne fuori una nicchia con l’effigie del Cristo morto nel punto in cui la Maddalena lo pose nel sepolcro…”. Il perché di tale costruzione?
La leggenda vuole che Manfredi, superato il grave pericolo di un naufragio, sbarca a salvamento proprio in questo sito ove, per sciogliere un voto, innalza la Cappella.
Chi la volle realmente Manfredi o l’Angioino Carlo? Chi, dunque, ha il merito di aver edificato plesso di San Domenico. Chi il costruttore? Occorre chiedere un aiuto alla Storia*: Sappiamo che il decreto « Datum Orte» è del 1263, che nel 1266 Manfredi scomparve nella battaglia di Benevento. Sappiamo anche che alla sua morte solo un paio di torri quadrate del Castello erano state impostate e forse compiute, e qualche tratto delle mura lungo il mare. Manfredonia, dunque, alla morte di Manfredi c’era e non c era. Essa era dunque un cantiere, un grande cantiere se vogliamo. E’ può anche darsi che Manfredi, lo scomunicato, pensasse, tra le prime cose a costruirsi, una chiesa in questa sua città ch’era più nei suoi sogni che nella realtà. Ma certamente egli non poté portarla a compimento; Sarà invece il francese Carlo primo, e suo figlio dopo, a portare a termine il tempio col Castello e la cinta muraria (tutto però in dimensioni più ridotte rispetto ai programmi del Fondatore).
E’ stato accertato che con diploma del 3 aprile 1278 l’Angioino concesse l’appalto al maestro Giordano di Monte S. Angelo. Chi era costui? Era uno degli allievi di Bartolomeo da Foggia, apprendista presso la fabbrica di Castel del Monte, autore del campanile di Monte Sant’Angelo, maestro architetto di grande e riconosciuta capacità, imprenditore sagace ed energico.
Magari c’è ne fossero anche ai giorni nostri, per far rifulgere di luce propria la nostra città. Speriamo nelle nuove generazioni. Chi lo sa, se tra i ragazzi che hanno visitato Palazzo San Domenico non ve ne siano alcuni accomunati, dal gusto del bello e del duraturo, non riprendano la visone del nostro fondatore dando a Manfredonia un posto d’onore nel cuore di ogni abitante. Per ciò che riguarda gli ultimi bagliori artistici di questa terra, ne discuteremo in un futuro articolo, in cui evidenzieremo le peculiarità storiche, artistiche ed architettoniche di Palazzo San Domenico. Alla prossima, dunque!

*Fonte Storica NICOLA DE FEUDIS



Pubblicato da: Benedetto Monaco

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