Vi ricordate la famosa pista ciclabile di Siponto? Mai andata in funzione del tutto, stiamo ancora aspettando, che venga resa utilizzabile in tutti i suoi tratti.
Ebbene, forse nel tratto di viale degli Oleandri, e nella parte finale di viale dei Pini, dove la si può usare, visto che non ci sono macchine parcheggiate e il traffico è minore, la pista è diventata pericolosa.
Basta vedere le foto, a dimostrazione della sua pericolosità, si nota come l'asfalto si sia completamente sgretolato, lasciando fuoriuscire quello che stava sotto, e nei punti di raccordo con la vecchia strada ci sia addirittura un dislivello di un centimetro.
Pensate alle ruote delle biciclette, se malauguratamente dovessero incastrasi in quel dislivello, le conseguenze per il povero ciclista sarebbero non indifferenti.
Quello che ci viene da chiedere, come mai a distanza di soli 8 mesi, questo tratto di asfalto ha già ceduto in questo modo?
Ci viene il dubbio che i lavori non siano stati eseguiti in perfetta regola d'arte, magari pensando che essendo una strada secondaria si poteva risparmiare sui materiali o è stata eseguita male la posa in opera.
Non riteniamo che le piogge abbiano provocato il tutto, e poi perché solo qui?
Una cosa è certa, che di soldi pubblici per questa pista ciclabile ne sono stati spesi tanti, senza che la stessa sia mai andata in funzione, ed ora si provvederà a spenderne ancora degli altri per risistemarla, augurandoci il più presto possibile, prima che qualche ciclista si faccia male seriamente.
Ebbene, forse nel tratto di viale degli Oleandri, e nella parte finale di viale dei Pini, dove la si può usare, visto che non ci sono macchine parcheggiate e il traffico è minore, la pista è diventata pericolosa.
Basta vedere le foto, a dimostrazione della sua pericolosità, si nota come l'asfalto si sia completamente sgretolato, lasciando fuoriuscire quello che stava sotto, e nei punti di raccordo con la vecchia strada ci sia addirittura un dislivello di un centimetro.
Pensate alle ruote delle biciclette, se malauguratamente dovessero incastrasi in quel dislivello, le conseguenze per il povero ciclista sarebbero non indifferenti.
Quello che ci viene da chiedere, come mai a distanza di soli 8 mesi, questo tratto di asfalto ha già ceduto in questo modo?
Ci viene il dubbio che i lavori non siano stati eseguiti in perfetta regola d'arte, magari pensando che essendo una strada secondaria si poteva risparmiare sui materiali o è stata eseguita male la posa in opera.
Non riteniamo che le piogge abbiano provocato il tutto, e poi perché solo qui?
Una cosa è certa, che di soldi pubblici per questa pista ciclabile ne sono stati spesi tanti, senza che la stessa sia mai andata in funzione, ed ora si provvederà a spenderne ancora degli altri per risistemarla, augurandoci il più presto possibile, prima che qualche ciclista si faccia male seriamente.
5 commenti:
Che vergogna per 2 motivi.....
primo, perchè non sono stati capaci di far entrare in funzione una struttura del genere;
secondo, perchè ora l'hanno abbandonata a se stessa!
Proporrei di segnalarlo alla comunità europea, visto che i lavori sono stati finanziati con un grosso contributo proprio dall'unione europea!
aspettiamo la prossima campagna elettorale,allora ci prometteranno mari e monti.
figurati!
Ma perchè non bruciamo le tessere elettorali????
V E R G O G N A !!!!!!
quel progetto non andava approvato.
c'e' un errore di fondo, non è possibile creare una pista ciclistica su delle strade strette.
restituire i finanziamenti all'unione europea e destinarli ai terremoti
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