Politica e carnevale: Binomio perfetto solo a Manfredonia

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Arriva il Carnevale (anche se mancano ancora due mesi e c’è di mezzo Natale – Capodanno - Epifania), ma la “campagna acquisti” tra sarte, collaboratori e partecipanti è già iniziata.

E come ogni elezione comunale che si rispetti, mai come in questi anni, segnati dalle mille candidature per il nostro amato Comune, per accaparrarsi il miglior acquisto in giro si fa uso della promessa “voto + iscrizione = favore”.

E si arriva addirittura a proporre questo all’esperta sarta, agli operosi volontari o al

semplice partecipante combattuto tra un gruppo e l’altro che, con ragioni valide o più realisticamente con tante illusioni, sceglie il gruppo “politicizzato” ad altri, vuol dire che siamo davvero alla frutta.

Si, perché secondo tanti esperti di arti carnevalesche, promotori ed autori di carri allegorici e di gruppi mascherati, è proprio la politica, così infiltrata dall’Istituzione (ma perché non una Fondazione?), alla “giuria” (quando c’è la politica in ballo, non mi dite che è preferita la competenza alla potenza), fino ai gruppi e carri in concorso, ad essere il vero nemico assoluto dello sviluppo del Carnevale Dauno, così vicino agli allori ai tempi della Lotteria Nazionale e così snobbato anche dai vicini di casa ora.

Non faccio nomi di carri e gruppi, basta associare organizzatori e candidati tra qualche mese, non ci vuole mica il genio della lampada.

Ed allora?!?

Caro Presidente Gino Iacoviello, cerchi in qualunque modo di tenere alla larga da questa edizione la politica, a livello di istituzione, maschere e gruppi in concorso, ed infine nella cosiddetta giuria;

Cari Gruppi e Carri lontani dalla politica: non vi scoraggiate, cercate di tenere testa alla vostra passione e cercate di divertirvi e competere per voi e per noi tutti;

Cari aspiranti politici o simil tali: andate via dal Carnevale Dauno. Non è terra fertile per voi.

Viviana