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giovedì 13 maggio 2010

Incontro generazionale "Giovani ed anziani a confronto"

Nei primi giorni di maggio c’è stato l’incontro “Giovani ed anziani a confronto”, in cui alcuni studenti dell’istituto “Roncalli” sono stati accolti dal centro anziani di via Porta Pugliese, per continuare il ciclo: “I mercoledì della memoria”, progetto giunto alla terza edizione, ne è in programma la quarta, la finalità? Lo ricordiamo:

a) consolidare la memoria collettiva su passaggi cruciali della storia del Mezzogiorno e della Capitanata, favorendo l'incontro inter-generazionale;

b) sperimentare nuovi metodi didattici, come il cooperative learning, da adottare per gli studenti, ed il metodo autobiografico per gli anziani.

L’incontro generazionale è stato stimolante, ricordando pure il movimento migratorio fatto da e per l’Italia: come i nostri emigranti sono stati accolti in terra straniera e come noi abbiamo accolto i nostri e gli stranieri. C’è stata anche la partecipazione della generazione intermedia costituita soprattutto da insegnanti, che hanno sottolineato come “è difficile che i giovani ascoltino, bisogna lavorarci su. Questo è il bello della scuola”
Infatti, si è deciso di divulgare in aula oltre la storia dei testi scolastici tradizionali, anche la storia “dei treni della felicità”. Si era appena usciti dalla guerra, l’Italia era un paese povero e da ricostruire nuovamente, specie il sud, che necessitava di pane e lavoro. Nonostante i tanti problemi c’era tanta solidarietà tra poveri, meno da parte dello stato; difatti alla voce dei braccianti: “pane e lavoro”, lo stato rispondeva con repressioni, che a volte sfociavano in eccidi. 
Ricordiamo che il 23 marzo 1950 a San Severo, uno sciopero divenuto rivolta, viene sedato con l’intervento dell’esercito e dei carri armati, con arresti di un centinaia di persone, tra loro molte coppie di coniugi e tante donne. Il processo sarà lungo due anni, durante i quali gli imputati, nel carcere lucerino, riceveranno la solidaritetà dai compagni della Capitanata, come da quelli dell’Italia intera. La prole degli arrestati è ospitata da famiglie di lavoratori del centro-nord. Questi bambini scopriranno “un mondo nuovo”: difatti, per la loro assistenza si mobilitano treni in partenza per luoghi a loro sconosciuti: Emilia Romagna, Toscana, Marche…per essere accuditi come figli, in famiglie ospitali; torneranno a San Severo dopo due anni.
Questo tipo di assistenza familiare dei bimbi sanseveresi non fu il solo episodio, ricordiamo che dal 1946 al 1952 si organizzò un movimento dal nome: “I comitati di Solidarietà Democratica”, che condusse in nuove famiglie settantamila bambini con quelli che saranno chiamati “i treni della felicità”. Tornando a San Severo, il 5 aprile 1952 trovano la libertà ed assoluzione i manifestanti del 23 marzo dell’50, ad accoglierli il paese intero, riabbracceranno di nuovo i loro figli, che dalle famiglie del nord hanno scoperto “una società diversa”, la possibilità di una alimentazione completa, vestiti più dignitosi, insomma una vita migliore. Alcuni ragazzi sceglieranno di non tornare più, qualcuno crescendo verrà preso dall’impegno politico e sindacale, per migliorare le condizioni di vita di partenza. Il loro contributo sarà decisivo per la conquista di tanti diritti, che consentiranno a tanti di avere “pane e lavoro”. Ed oggi cosa fanno i ragazzi per trovare lavoro? Studiano con consapevolezza per sapere cosa fare nel mondo.

L’intervento del signor Pacillo spiega che le esigenze cambiano: un tempo c’era più partecipazione attiva per ottenere le cose di cui fino a qualche tempo fa abbiamo usufruito, precisando che le conquiste potrebbero andar perdute.

Il prof. Spinelli ricorda che prima c’era la fame vera, i diritti sul lavoro non esistevano, i contadini lavoravano dall’alba al tramonto. Oggi le nuove generazioni si vedono intaccare i diritti conquistati. Si sta preparando una società ingiusta? Basata solo sul profitto, come reclamizzano spesso i media? Inoltre, le risorse naturali sono limitate e sfruttate al massimo.

Un anziano coltivatore ricorda ai ragazzi che la situazione dei braccianti agricoli è molto migliorata con la riforma agraria: “sono passati i tempi in cui la paga giornaliera consisteva in un po’ di pane, sale, olio e 200 lire.”

I più grandi ammoniscono che tutto ciò che i giovani hanno non è stato regalato.

I giovani fanno altre considerazioni sulla partecipazione in politica; prima erano militanti anche i ragazzini, oggi chi si occupa di politica è un adulto, e si domandano: “le idee dei ragazzi quanto possono valere?”

Il signor Antonio Ferri afferma che gli incontri servono a costruire un modello diverso, con proposte reali, cui partecipino i politici a prescindere dal colore politico, incitando i giovani a lottare per i propri diritti come hanno fatto i nostri padri.

Il signor Nappo Vittorio ricorda di come un tempo si rispettavano i genitori, comportamento da mantenere ancora oggi.

Anche per questo il signor Di Stato consiglia di camminare assieme giovani ed anziani, solo così si possono ricevere grazie dal Signore ed accomodare le cose con educazione.

La signora Maria Siponta ricorda che la loro generazione sapeva far di tutto: e quella di oggi?

Il Sig. Michele Terlizzi ribadisce che la sua generazione ha lavorato per dare più agi ai figli, quegli stessi figli che cercano lavoro e che, a volte, non conoscono i propri diritti. E ammonisce i giovani: “divertitevi pure, ma pensate al vostro futuro”.

La prof. Porcu rammenta ai giovani che sono state date loro tante cose materiali e non il senso del futuro”.

Ed è a questo proposito che concludiamo con una frase di Mario Luzi “Un paese senza memoria è un paese senza futuro. Lo smarrimento della memoria conduce al disastro. Senza memoria non c’è prospettiva di futuro”. E’ una massima da mantenere nella nostra memoria come i saggi consigli che vengono dati dai nonni e padri a garanzia del futuro dei giovani. Giovani da stimolare con la conoscenza della storia “autentica e diretta”, non solo come viene riportata dai libri scolastici.

Ricordiamo, infine, che i destinatari del progetto sono stati: pensionate/pensionati, anziane/i delle leghe SPI-Cgil, dei circoli Auser, delle associazioni e dei centri sociali per anziani ed anche gli studenti delle quarte e/o quinte classi degli istituti scolastici superiori della provincia di Foggia; per alcuni di loro è stato previsto il confronto “anziani testimoni del secolo passato ed i giovani di ora”, di cui abbiamo menzionato sopra.

Un ringraziamento ai promotori dell’iniziativa, che sono stati nell'ordine:
  • AUSER - Foggia
  • AUSER Provinciale - Foggia
  • SPI - CGIL Foggia
  • SPI - CGIL PUGLIA
  • CGIL - Foggia
  • Università degli Studi di Foggia - Facoltà di Scienze della Formazione
  • Ufficio Scolastico Provinciale - Foggia
  • IPSAIC - Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea - Bari 
  • Associazione " CASA DI VITTORIO "
I mercoledì della memoria continuano con le storie degli anziani e prossimamente anche con i grandi eventi storici ( Il piano Marshall, il piano del lavoro, la riforma agraria ) raccontati dal prof. Michele Spinelli.

Monaco Benedetto

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