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lunedì 9 agosto 2010

Paser Manfredonia: Dall’emergenza incendi agli allagamenti

Quello di venerdì 6 agosto è stato un pomeriggio che rimarrà memorabile per i volontari dell’associazione P.A.S.E.R. di Manfredonia, che sono stati impegnati in interventi di Protezione Civile, al fianco delle forze preposte, per oltre 9 ore, passando dall’emergenza incendi, con il vasto rogo che ha distrutto 40 ettari di vegetazione e fauna protetta nella Palude Frattarolo, agli allagamenti in numerosi punti della città a causa del nubifragio abbattutosi intorno alle ore 20.

Tutto ha avuto inizio intorno alle 13, quando dalla Sala Operativa Unificata della Regione Puglia giungeva l’allerta per l’ausilio alla squadra dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Manfredonia che era impegnata sul vasto rogo della Palude Frattarolo. Purtroppo gli operatori constatavano la mancanza di punti d'accesso verso i numerosi focolai, sia lungo la S.P.141 delle Saline, che lungo la S.P.59 Frattarolo-Candelaro. Pertanto il D.O.S. (Direttore delle Operazioni di Spegnimento) del Corpo Forestale dello Stato decideva di chiamare rinforzi aerei e sui fronti delle fiamme si sono alternati per ore ben 3 Fireboss e 2 Canadair con lanci di acqua marina e liquido ritardante.

La squadra della P.A.S.E.R., con i due mezzi fuoristrada dotati di modulo antincendio, si collocava lungo la S.P.141 all’altezza del ponte sul Candelaro, e sul posto giungeva anche la Polizia Municipale, pronta a chiudere al traffico la S.P.141 nel momento in cui le colonne di fumo avrebbero causato problemi di visibilità alla viabilità. Sul posto quindi giungevano per constatare le lunghe operazioni sia il sindaco Angelo Riccardi che il Comandante della Polizia Municipale Ciritella.

Mentre i mezzi aerei continuavano ad operare sul focolaio principale, che ha interessato per ore un folto boschetto di tamerici, veniva individuato un fronte di fuoco a Sud, accessibile lungo il fiume Candelaro e si procedeva allo spegnimento con entrambi i moduli antincendio, insieme agli operatori forestali del gruppo Smartland della Regione Puglia.

Successivamente, visto il progressivo spegnimento dei focolai grazie a decine di lanci aerei, i volontari raggiungevano i Vigili del Fuoco che presso la Masseria Fabrizio, attendevano l'arrivo del fronte per operare quando gli aerei avrebbero smesso l'intervento. Fortunatamente, quando i Canadair hanno smesso di effettuare i lanci anche a causa dell’imbrunire, si è abbattuto sulla zona un forte acquazzone che ha spento totalmente ogni focolaio ancora attivo.

Durante il rientro a Manfredonia, giungeva la notizia che l’acquazzone era stato molto intenso sull’abitato e ci si è trovati a passare da un tipo di emergenza ad una opposta: infatti in varie zone della città si è operato per liberare grate e tombini inceppati: in viale Di Vittorio dinanzi la Chiesa San Carlo; sul Lungomare di Siponto nei pressi della pineta; in via Cavolecchia (angolo via Santa Restituta), dove si è atteso il deflusso delle acque con l'ausilio dei funzionari dell’Ufficio Tecnico e della Polizia Municipale.

Il passaggio da un tipo di emergenza all’altro non è straordinario in questo periodo –ammette il presidente della P.A.S.E.R. Matteo Perilloquello che è eccezionale è che, in così poche ore, si sia passati da un incendio di 40 ettari a questi violenti allagamenti, sinceramente non ci era mai accaduto!


Paser Manfredonia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il premio re manfredi a .... luciano moggi

L'uomo della Palude ha detto...

Il premio Re Manfredi a chi a creato la palude sipontina!

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