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mercoledì 29 settembre 2010

Manfredonia: Un Treno da non perdere!

“Un treno da non perdere! L’emblema della città di Manfredonia divenire realtà, con tante opportunità”
Gentili lettori, con la presente vi illustro un’ipotesi di lavoro, approfondita quando ero studente in “Tecniche di sviluppo del turismo religioso”: è, quindi, un progetto a cui mi dedicai tempo fa, e che ora può essere promosso con il potenziamento del treno-tram, che attraverserà la città.
“Lo sapevate che…già gli antichi Sipontini traevano i nomi e le insegne dai fatti che maggiormente colpivano la loro immaginazione?”
Allora immaginate l’emblema della nostra città diventare realtà!

Sapete già che il nostro emblema riporta la scritta S.P.Q.S. (Senatus PopulusQue Sipontinus), sormontata da corona, e raffigura San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, su un cavallo bianco mentre attraversa un ponte sotto il quale si trova un drago. L’idea utile ed originale di renderlo reale consiste nel completare il ponte pedonale vicino la stazione, come da stemma cittadino, allocare sul ponte medesimo la statua di San Lorenzo a cavallo e sotto, cosa può fungere da Dragone? Beh, può esserlo il nostro locomotore: come? Apponendo sulla testata del nuovo treno-tram la testina di un drago (nell’immagine è più grande per rappresentazione grafica), dalle cui narici far uscire del vapore; dunque, un treno a Dragone, e che dragone! Potremmo dargli il nome di Zafira, similmente alla dragonessa del noto libro e film “Eragon”, ed in parte, pure per ricordare il nome da sultana di Gicometta Beccarini, Zafira per l’appunto.

Centrale è dunque l’opera emblematica capace di legare la città alla sua identità, difatti, ricordiamo, che quest’opera, che possiamo definire “Futurista”, ha un retaggio storico, poiché le sue radici ebbero vita in un lontano passato, precisamente nel 552, quando il Vescovo San Lorenzo Majorano incontrò Totila, il re goto, che gli mandò un cavallo selvaggio, che non obbediva a nessuno, ma inspiegabilmente, Lorenzo lo domò e perciò ottenne che Siponto fosse salva. Inoltre fu sempre San Lorenzo a vedere le apparizioni dell’Arcangelo Michele, messaggero Celeste, che nell’iconografia biblica si vuole lotti contro il dragone ed è per questo che si è pensato bene di mettere una statua di San Michele al capolinea del treno a dragone, per rimembrare anche questa storia, che ci ricorda il culto angelico cui segui la nascita della vicina Monte Sant’Angelo.

Comunque non è solo la storia ad essere protagonista, ma pure la volontà di fare di questo emblema reale, un sito migliore: immaginate un “mare” ( prato) di lavanda, che può renderlo profumato e colorato; questa “opera emblematica” è capace, dunque, di rigenerare ed integrare nel contesto urbano la stazione di Manfredonia, da arricchire con un verde parco alberato. Da non trascurare l’aspetto paesaggistico del ponte pedonale, che oltre ad unire Manfredonia a Siponto, permette l’ osservazione suggestiva del golfo, al punto da poterlo adibire come location per sfilate di moda, con gradinate in marmo, che consentano il passaggio a coloro che si dirigono verso il lungomare del Sole. Questa progettualità è in realtà più vasta e articolata, poiché si può riprodurre, in scala ridotta, l’originale treno per la creazione di un giocattolo: “il trenino Zafira”, con relativo diorama, che può fungere da ulteriore veicolo pubblicitario e finanche da richiamo per i turisti.

Infatti è ipotizzabile anche un gemellaggio con un paese del Sol Levante, con cui stabilire un interscambio non solo culturale dovuto ai flussi turistici, ma anche di “Know – How” tecnologico, che può consentire ad aziende innovative di divenire più competitive, aprendosi a nuovi mercati, ad esempio quelli orientali, garantendo l’esportazione del Made in Italy.
Cosa dire di più di quest’opera emblematica?
Che contribuirà ad accrescere i flussi turistici e l’occupazione?
Questo dipenderà anche da Voi! In futuro diventerà realtà anche grazie al Vostro impegno, partecipazione e soprattutto alla volontà di crederci!!
La Vostra partecipazione e passaparola sono importanti per promuovere questa iniziativa progettuale!! Confidiamo nel senso di appartenenza all’identità sipontina dei nostri amministratori, sì che gli Enti preposti sposino l’idea dando l’oK. Auguriamoci che tale monumento diventi un luogo d'interesse culturale e commerciale, oltre che rappresentativo, di una città che vuole crescere con un passo nel passato e lo sguardo proteso avanti nel futuro.
Concludiamo per questo, con una massima dello storico e scrittore Antonio Giuseppe Gentile: « Arco di gentil marina, figlia di Manfredi e della vergine Beccarini, una gemma tu sei, fra le daune sorelle. Di Siponto tua ava fremon ancor le sponde, della gloria di Roma. O santa, o augusta città, che il Gargano difende e l’adriatico bagna. Cammina! Và avanti…! Splendori ed onori tu troverai »
Benedetto Monaco

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un idea formidabile, che spopolerebbe specie in oriente, speriamo non ci copino come spesso accade al made in Italy

L'uomo della palude ha detto...

Ok per il progetto,
però si potrebbe dirottare la linea del tram più
a ridosso del litorale in modo tale che i turisti
possano osservare da molto vicino la grande palude
sipontina.

Anonimo ha detto...

carina l'idea del ponte, del cavallo e delle scale in marmo ma la faccia di un drago nel resto del treno tram è del tutto fuori luogo.....

Benedetto ha detto...

la presenza della faccia del drago è in tema, in quanto completa un elemento dell'emblema della città, che si vuole rendere reale con un treno turistico originale!
Benedetto Monaco

Benedetto ha detto...

all'uomo della palude:" ci si può interessare per effettuare fermate su chiamata alla stazione frattarolo, si da agevolare l'accesso all'oasi lago salso, magari dotando dei vagoni del "drago-treno-tram" pure per il trasporto di biciclette, restando in sintonia con quella che è la mobilità lenta e sostenibile!" Benedetto Monaco

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