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mercoledì 20 ottobre 2010

Contratto d'Area: Perchè la Tuboplast chiude?

Come anticipato dal nuovo segretario della  Cisl, Nicola Ciociola, ormai la parola fine per i 30 dipendenti della Tuboplast, che produceva tubi in polipropilene sta per essere scritta.
Il 5 novembre presso il tribunale di Forlì, ci sarà un udienza dove verranno analizzati documenti che l’amministratore porterà, è verrà deciso il futuro dell'azienda, una storia già vista, che purtroppo al nostro territorio o meglio al contratto d'area non è nuova.

La Tuboplast, un azienda che da sempre ha avuto problemi, fa parte del gruppo Soems, che possiede altri 2 stabilimenti, uno a Foggia e l'altro a Sant'Agata di Puglia, anche loro in chiusura, ha già licenziato in passato, con la scusa di  mandare avanti l'attività produttiva e il ricatto che fanno tutti, meglio sacrificare qualcuno, che chiudere l'azienda.
Malgrado tutto, così non è stato, da subito la situazione era compromessa, si lavorava a singhiozzo e all'orizzonte non c'era niente di buono.
Firmata la cassa integrazione prima ordinaria e ora straordinaria, per tutti i dipendenti, valida dal 12 luglio 2010, per un anno, in modo da garantire uno stipendio ai lavoratori, visto che a oggi avanzano soldi arretrati dai 3 ai 6 mesi, sembrava che la situazione dovesse migliorare, con la prospettiva di commesse e di tempi migliori.

Ad agosto al ritorno dalle ferie forzate, si è ripresi a lavorare, ma per pochi giorni, prima per uno sciopero dei dipendenti, per obbligare l'azienda a ricevere arretrati, di cui vi abbiamo già parlato in un nostro precedente post, poi perchè dal 1 settembre, arrivò l'amara sorpresa, l'ENEL stacca la corrente elettrica per inadempienze e l'azienda piomba nel buio totale, come del resto tutti i lavoratori.
Da allora è tutto fermo, si aspetta con ansia le decisioni che potranno scaturire dall’incontro del 5 novembre, che potra’ portare a delle amare scelte che noi tutti potremmo immaginare, tipo Cig o mobilità.

In tutta questa storia i sindacati, gli unici che hanno seguito la vicenda da vicino, non hanno potuto fare molto, se no stare dalla parte dei lavoratori, convocando incontri, interessando le autorità competenti, ma senza alcun  esito positivo.
Chi doveva controllare non ha controllato ed un altro imprenditore ha potuto fare quello che voleva, prendendo in giro 30 famiglie, con una media di età di 30 anni,  illudendole della stabilità economica acquisita per poi scappare e lasciare tutto senza problemi e magari riaprire un azienda da un altra parte.
Possibile che nessuno riesce a fermare questa continua emorragia ?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiedilo a Campo...ed ora al suo figlioccio con la terza media ed un titolo alla kennedy!!!

Anonimo ha detto...

aha ahha ahah hahahaha
ha il diploma alla kennedy?

non lo sapevo

Anonimo ha detto...

Perchè il Sindaco Riccardi non fa una segnalazione alla Procura della Repubblica, sulla gestione del Contratto D'area da parte del suo predecessore quale Responsabile UNICO in 10 anni del Contratto D'area?

Sarebbe un dovere....

Anonimo ha detto...

Chissà cosa ne pensa il Procuratore Grasso che verrà in visita a manfredonia..

Anonimo ha detto...

Intanto lui è solidale poi se le serpi stanno nel palazzo
amen.
Se arrivasse la Procura a Manfredonia direi che in pochissimi potrebbero dormire sonni tranquilli
vero Angelo?

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