Il Parco Nazionale del Gargano, per volere del suo Commissario Stefano Pecorella, conferma la propria presenza sul territorio e il protagonismo istituzionale nelle vicende e problematicità locali, riuscendo, pian piano, a recuperare quel ruolo di coordinamento affidatogli quindici anni fa.
Nei giorni scorsi si sono svolti due importanti incontri legati al tema della salvaguardia e valorizzazione delle risorse naturali in loco (un convegno per l’istituzione di un centro di prima accoglienza per tartarughe marine a Manfredonia e l’incontro di presentazione del progetto Life ‘Rapaci del Gargano’ nel Comune di Monte Sant’Angelo) nel corso dei quali è stato molto apprezzato dai presenti e dalle Istituzioni il piglio decisionista e concreto dell’Ente Parco.
Lo scopo del convegno svoltosi giovedì sera presso la sede della Lega Navale della città sipontina è stato quello di elaborare e attivare un protocollo d’intesa fondamentale per la salvaguardia delle tartarughe marine nel golfo di Manfredonia. “Il Parco Nazionale del Gargano – ha spiegato il Commissario Pecorella avvalorando quanto sostenuto dai rappresentanti della Lega Navale, del Centro Cultura del Mare e del WWF- si sta occupando attentamente dell’attivazione delle innumerevoli risorse dell’Oasi Lago Salso, una delle zone naturalistiche più pregiate di tutto l’Adriatico.
Dal punto di vista dell’Ente Parco, trattasi della destinazione più confacente da destinare al recupero delle tartarughe che incappano in incidenti”.
Pecorella ha altresì ribadito l’importanza della piena funzionalità dell’area dell’ex Daunia Risi. “Sull’Oasi Lago Salso sono in procinto di insistere un’importante serie di progettualità (tra le quali spicca anche il Centro di recupero per le tartarughe) che andranno ad implementarsi con l’esistente, rendendo questo sito maggiormente fruibile sia da un punto di vista scientifico che turistico. L’Oasi Lago Salso – aggiunge il Commissario - deve diventare di proprietà del territorio ed aperta a qualsiasi valida intesa che sia tesa alla tutela e valorizzazione”.
Di altrettanto pregio e rilievo è stato l’incontro svoltosi venerdì scorso presso l’Auditorium de ‘Le Clarisse’ a Monte Sant’Angelo, dove il sindaco Andrea Ciliberti e i tecnici del Centro Studi Naturalistici Onlus (Matteo Orsino, Vincenzo Rizzi e Matteo Caldarella) hanno presentato i primi risultati raggiunti grazie agli interventi del progetto Life ‘Rapaci del Gargano’.
Infatti, nei mesi scorsi, il consiglio comunale di Monte Sant’Angelo ha approvato all’unanimità il regolamento comunale ed il manuale di buone pratiche edilizie per la salvaguardia del Grillaio ( progetto che ha visto protagonista anche l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Foggia).
La particolarità del Grillaio è la sua capacità “sinantropica”, ovvero quella di aver adattato le proprie abitudini di vita alla presenza dell’uomo. Il Grillaio, infatti, nidifica di solito nei sottotetti degli edifici, in particolare sotto le tegole o sotto i tradizionali “coppi” di argilla, e organizza veri e propri dormitori in grossi alberi di conifere presenti negli stessi centri urbani o nelle immediate adiacenze.
I territori di caccia e di alimentazione sono rappresentati dai pascoli naturali rocciosi presenti nelle vicinanze delle aree in cui nidifica, dove cattura le sue prede preferite rappresentate da cavallette e grilli (da cui il nome Grillaio).
La più importante popolazione di Grillai in Italia si trova nella Murgia pugliese e lucana, dove d’estate i centri abitati sono popolati da centinaia di esemplari che volteggiano tra i tetti delle case, e negli ultimi anni, anche grazie all’attività di ripopolamento condotta nell’ambito del progetto LIFE “Rapaci del Gargano”, questo simpatico e raro falco sta tornando a colonizzare i valloni pedegarganici da cui era quasi del tutto scomparso. Al fine di consolidare questo “trend favorevole” sono state quindi proposte delle linee guida tese a conservare l’idoneità strutturale degli edifici utilizzati dal Grillaio per la nidificazione e a limitare il disturbo nella delicata fase riproduttiva.
“Tale pregevole progetto – ha evidenziato Pecorella - dev’essere la pietra miliare per far sì che la tutela ambientale e paesaggistica non si riduca solo ai momenti di convegni e feste. Bisogna evitare le fasi di stanca amministrative durante le quali si prestano maggiori attenzioni alle mere varianti urbanistiche dei Pug piuttosto che alla salvaguardia dell’ambiente che passa anche attraverso un’edilizia ‘intelligente’. Infatti, la tutela di specie come il falco grillaio svolge la funzione di controllo dell’ecosistema locale; venendo meno quest’ultimo, l’uomo, per prevenire la propagazione di diversi insetti ed animali dannosi, è costretto ad utilizzare agenti chimici”.
Il Commissario dell’Ente Parco ha ribadito l’importanza del coinvolgimento attivo della popolazione autoctona. “Occorrono azioni di educazione e sensibilizzazione edilizia, altrimenti, a causa della diffusa insensibilità a tali argomenti, si corre il grande rischio che progetti come questo del Falco Grillaio si rivelano strumenti inutili. E’ mia ferma intenzione - prosegue Pecorella -coinvolgere maggiormente il mondo della scuola, perché non ritengo utile relegare queste importanti discussioni al solo ambiente tecnico. Infatti, la scuola, oltre che ad essere volano di sensibilità ed educazione, ricopre l’importante compito di stimolo. Sarà premura dell’Ente Parco provvedere all’organizzazione di un numero maggiore di incontri con la cittadinanza perché i principali ‘proprietari’ ed attori di questo territorio sono proprio gli abitanti del Gargano”.
Ente Parco Nazionale del Gargano
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