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martedì 18 ottobre 2011

San Giovanni Rotondo: La Casa Sollievo della Sofferenza, chiede più contributi regionali

Rideterminare le tariffe sul rimborso delle prestazioni sanitarie secondo un nuovo sistema che privilegi l’efficienza” anche alla luce della prossima introduzione dei costi standard. 
È quanto ha chiesto Domenico Francesco Crupi, direttore generale della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, in III commissione (presidente Dino Marino), convocata per un’audizione sul Piano di rientro della sanità. 
Il direttore dell’Istituto di San Giovanni Rotondo (FG) ha sottolineato l’efficienza della sua struttura, in cui nonostante i ben 57000 ricoveri annui e i 907 posti letto, sono presenti 41 strutture complesse, collocandosi al di sotto dello standard regionale (pari a 47 U.O.C.). 

Le unità operative semplici sono in linea con quelle stabilite dalla Regione mentre le posizioni organizzative sono completamente assenti.
L’unico tra gli standard fissati dalla Regione che l’ente ecclesiastico non rispetta è quello relativo al numero dei coordinatori infermieristici e tecnici. 
Crupi ha citato gli esempi del CUP e del poliambulatorio che rispetto alla mole di lavoro che smaltiscono necessitano di queste figure professionali.
Il problema, ha lamentato il direttore della Casa Sollievo della Sofferenza, sono le tariffe in base alle quali la Regione calcola il finanziamento agli ospedali: “Le tariffe pugliesi sono tra le più basse in Italia
Perché il San Raffaele di Milano prende 450 milioni di contributi regionali, rispetto ai 230 che la Puglia eroga al nostro Istituto, se il suo numero di ricoveri in un anno (53.400) è inferiore al nostro ?”. 

Le tariffe al ribasso stabilite dalla Puglia rispetto ad un’invariata erogazione di prestazione sanitarie, costringono l’ospedale a carattere religioso a ricoprire le perdite con il proprio patrimonio, nonostante l’Istituto - ha concluso Crupi – faccia guadagnare alle casse della Regione circa 32 milioni annui per effetto della mobilità attiva, di cui l’IRCCS non vede un euro.
A seguire la commissione ha espresso parere favorevole sul regolamento in merito agli Istituti specializzati nell’assistenza ai soggetti in stato vegetativo e di minima coscienza.
I consiglieri hanno rivolto all’assessore Tommaso Fiore richieste di carattere tecnico, come quella, accolta positivamente, di collegare i cosiddetti Centri Risvegli ai Centri di Rianimazione. 
Alla proposta invece di Friolo Maurizio del Pdl di prevedere nell’organico di queste strutture la figura dell’anestesista-rianimatore, Fiore ha sottolineato che saranno privilegiati rapporti di consulenza, poiché incidono meno sulle spese complessive.

Ufficio Stampa Regione Puglia

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Magari chiude...lo dice un "indignato" verso quell'ospedale!!!

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