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mercoledì 30 novembre 2011

Manfredonia: Pecorella, sull'ospedale, un copione già annunciato e tenuto nascosto fino all'ultimo

“Sono qui assieme ai tanti cittadini, sindacati ed operatori sanitari per manifestare la preoccupazione che, le ormai sempre più insistenti, voci di un ridimensionamento drastico del nostro ospedale diventino realtà.
E’ dal marzo 2010 che il Pdl aveva il fondato sentore di questo disastro.
Abbiamo denunciato questo pericolo ma le nostre proteste al posto di essere condivise sono rimbalzate sul muro di gomma dell’indifferenza di un governo cittadino intento a non far nulla se non tirare a campare e la dolosa responsabilità di chi in Regione, pur pagato con stipendi da Paperone, pensa solo ad occupare le poltrone.
Siamo stati accusati di sciacallaggio ed allarmismo, ma nel frattempo una regia occulta ha chiuso uno ad uno i nostri reparti, ha ridimensionato il personale medico, ha impedito che si facessero i concorsi per primario per i posti vacanti.
Ma mi domando e chiedo ai dirigenti sanitari ed ai politici regionali : il piano ospedaliero e sanitario cosa prevede ?
E’ mai possibile che non si riesca a modificarlo per far sì che Manfredonia continui ad essere un ospedale per l’intera area di Monte Sant’Angelo, Mattinata, Zapponeta ?
La salute è un diritto primario e deve essere garantito a tutti e se chiudono i battenti del nostro ospedale questo diritto di fatto ci verrà negato.
Tutti paghiamo le tasse ed a tutti devono essere garantiti i servizi di assistenza sanitaria adeguati. Non è giusto che i cittadini, soprattutto le fasce più deboli, paghino lo scotto dell’ennesimo errore di una Regione che ha ridotto la sanità sempre più in rosso (e non solo per il colore politico).
Lotteremo al fianco dei cittadini in qualsiasi modo ed in qualunque sede per garantire a Manfredonia il diritto di continuare ad avere un ospedale efficiente e degno di tale nome.
Questa terra ha già dato (e continua a dare) molto in fatto di tagli, rinunce e mancati investimenti”.

Lo ha affermato l’Avv. Stefano Pecorella intervenendo al sit-in di protesta del personale ospedaliero del nosocomio sipontino, scesi in piazza per protestare contro il declassamento della struttura deciso dalla Regione Puglia nell’ambito del Piano di rientro. Una decisione non condivisa con le Istituzioni e gli operatori locali che mette a repentaglio i livelli minimi di assistenza.

Nel marzo 2010 si leggeva in un volantino del candidato sindaco Stefano Pecorella : “Nel corso dell’ultimo pubblico comizio della sinistra la città ha dovuto sentire dichiarazioni entusiastiche riguardo la situazione della sanità nella nostra città: il Pronto Soccorso non è più una “macelleria”, Gastroenterologia e U.T.I.C. sono all’avanguardia, un ospedale degno di una città di 60.000 abitanti.
Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di nascondere la verità, perché la realtà dei fatti è un’altra ed è peraltro drammatica.
La cattiva gestione regionale di Vendola e compagni sortisce i suoi effetti a livello locale. Purtroppo. E la sinistra, con la sua solita arroganza, propina ai manfredoniani una continua ridda di bugie e falsità. Nel tentativo di non disturbare il ‘guidatore’ Vendola, infatti, i compagni locali Campo e Riccardi tengono nascosti nel cassetto i problemi e le segnalazioni di chi il disagio lo sta vivendo sulla sua pelle…
Tra mancanza di personale nei reparti (tale da garantire il loro funzionamento minimo) ed il ripristino del ticket su prestazioni basilari (come la fisioterapia), questa è la situazione che la sinistra consegna, dopo aver taciuto volontariamente per tutti questi anni e impedendo a chiunque di ‘metterci il naso’, nel bene e nel male”.

Denuncia che fu aspramente ‘cassata’ dalla coalizione Manfredonia Viva del candidato sindaco Angelo Riccardi. “L’ultima sfornata di menzogne riguarda l’ospedale cittadino, coperto di calunnie e falsità senza ritegno – si leggeva in un comunicato stampa- Una offesa all’intera città. Una struttura che il governo Fitto attraverso il ‘suo’ direttore Maiorano, ha ridotto al collasso, è oggi risorto grazie alle sagge politiche del governatore Vendola. È stato restituito alla dignità di un presidio ospedaliero degno di una città come Manfredonia e del suo vasto hinterland garganico. Una cittadella della sanità rinnovata e ammodernata con interventi in progress, razionale, funzionale, accogliente, che svolge una encomiabile e intensa attività di servizio a favore della popolazione. Le eccellenze sono notevoli e indiscutibili a onta delle invettive di Pecorella… Un ospedale che ha ricevuto in questi ultimi anni un’attenzione particolare per adeguarlo alle esigenze dell’utenza. Anche per il personale. La Regione Puglia di Vendola, in seguito alle sollecitazioni dei consiglieri Angelo Riccardi e Franco Ognissanti, ha varato una legge che, superando quella restrittiva di Fitto, ha consentito di modificare la determinazione organica nell’ospedale di Manfredonia. Che si sta cercando di adeguare”.

Dulcis in fundo – anche se non è da dimenticare il mancato rilancio dei servizi della sanità locale, sancito da un patto fatto in campagna elettorale tra Riccardi ed i medici di base, gridato ai quattro venti- , in un incontro avuto lo scorso 11 aprile con l’Amministrazione comunale ed alcuni dirigenti del locale nosocomio, l’assessore regionale alla Sanità ha avuto il coraggio di affermare che “PER L’OSPEDALE DI MANFREDONIA NON VEDO GRANDI MOTIVI DI ALLARME E PREOCCUPAZIONE” con una serie di argomentazioni (assolutamente infondate e, quindi, disattese) riportate in un comunicato stampa del Comune.

A che gioco stanno giocando sulla pelle dei cittadini?


Avv. Stefano Pecorella

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Pecorella se ci andavi tu succedeva la stessa cosa..fidati..

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