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mercoledì 26 settembre 2012

Manfredonia: Il PDL,"Distanze dall'avviso di Garanzia, ma il sindaco prenda posizione e faccia chiarezza”

Non una semplice prosecuzione di indagini della Procura, ma veri e propri avvisi di garanzia. 
Si appesantisce il clima attorno alla vicenda del Pirp (Piano Integrato Rigenerazione Periferie) di Manfredonia. 
ll gruppo cittadino del Pdl ha tenuto una conferenza stampa nell’aula consiliare di palazzo San Domenico, per chiarire la propria posizione sulla vicenda legata alla richiesta di proroga per le indagini preliminari da parte del Gip Enrico Infante della Procura di Foggia, relative ad una delibera risalente al 2 aprile 2007 sul Pirp, approvata da alcuni componenti del consiglio comunale di allora. 
L’inchiesta fu avviata da parte dei carabinieri in seguito ad una denuncia di alcuni cittadini residenti in località ex cava Gramazio. 

Il reato contestato è quello relativo all’articolo 479 del codice penale ovvero per “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”. 43 in tutto gli indagati, compresi gli esponenti dell’opposizione, i cui rappresentanti (all’epoca ancora divisi in An, Forza Italia, e Udc) si astennero (An) o abbandonarono l’aula, in quanto i voluminosi faldoni relativi alla documentazione furono resi disponibili solo un giorno prima del suddetto consiglio che si svolse di lunedì (i faldoni con tutta la documentazione furono messi a disposizione il venerdì). 
Nel corso di quella seduta, il Consiglio comunale, con 22 voti favorevoli, espressi per alzata di mano dei 22 consiglieri votanti su 24 consiglieri presenti, astenuti 2 (gruppo An Michele Gatta e Michelangelo Basta), 4 assenti (La Torre Giuseppe., Pecorella, Quitadamo, Candido) dichiarò il provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art.134, 4^ comma del D.Lvo n.267/2000. 

Alla conferenza stampa hanno presenziato Franco Santoro, Stefano Pecorella, Giuseppe La Torre, Michele Gatta, Antonio Conoscitore (capogruppo).
Noi prendiamo le distanze da questa vicenda che ci vede incredibilmente coinvolti- ha dichiarato in apertura Santoro-. 
Quelli notificati sono veri e propri avvisi di garanzia e non una semplice prosecuzione delle indagini come qualcuno vuol far passare. 
Noi siamo garantisti ed abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura e non siamo qui a tenere questa conferenza stampa per fare i giustizialisti, ma il silenzio dell’Amministrazione indigna ed offende i cittadini che hanno il diritto di sapere quello che succede. 
In questo procedimento sono coinvolti 6 degli attuali assessori (Rinadi, Annarita Prencipe, Angelillis, Zingariello, D’Amborsio, Cascavilla), l’attuale Presidente del Consiglio con gran parte dei componenti della maggioranza, nonché il segretario provinciale del Pd, Paolo Campo all’epoca dei fatti sindaco, e 3 consiglieri provinciali (lo stesso Campo, Angelillis, Tonino Prencipe e Balzamo)”. 

Santoro rincara la dose. “Perché Riccardi, che ha basato la sua cavalcata elettorale sulla trasparenza e sulla discontinuità rispetto all’Amministrazione Campo, non rompe il muro del silenzio e prende posizione e relativi provvedimenti? 
Manfredonia, dopo Foggia, - ha proseguito il segretario cittadino - è la realtà più importante di Capitanata, allora perché il Pd provinciale non da spiegazioni? 
Noi non chiediamo le dimissioni dei soggetti coinvolti perché lasciamo la scelta alle loro coscienze e alla loro etica, ma chiediamo fortemente che chi è a capo di questa amministrazione prenda posizione e faccia chiarezza
Anche i consiglieri dell’opposizione coinvolti hanno preso nettamente le distanze da una situazione che non li ha mai visti sostenitori e partecipanti al dibattito ed alla redazione del progetto. 

E’ assurdo trovarsi inquisiti pur avendo abbandonato l’aula – ha chiosato Stefano Pecorella -. 
Ho chiesto al PM di essere interrogato subito per chiarire definitivamente la mia posizione totalmente estranea a quanto imputatoci nell’avviso di garanzia. 
Ero assente dall’aula perché ritenemmo che non c’erano le condizioni per votare senza conoscere la documentazione dettagliata, quindi la mia, come quella dei miei colleghi, è una posizione di totale estraneità ai fatti e per questo mi auguro che la magistratura accerti il tutto in tempi celeri. 
Dopo la delibera dell’aprile 2007 – ha sottolineato Pecorella - , l’accapo non è più passato dal vaglio del Consiglio comunale e tutti gli ok all’iter giunsero attraverso delibere di giunta comunale e regionale
E’ assurdo che dopo esserci opposti allo sviluppo di tale urbanistico che non è compatibile con la nuova idea di sviluppo della città, veniamo messi nello stesso calderone di chi ha votato a favore”. 

Il faldone con tutti gli incartamenti fu messo a disposizione solo il venerdì prima del consiglio (svoltosi il lunedì) – ha denunciato Michele Gatta
Considerando che sabato e domenica Palazzo di Città è chiuso, non abbiamo avuto modo e tempo di approfondire una mole di documentazione così imponente per un argomento così importante per la città. 
Non c’è stato il modo per riflettere sul quadro complessivo della proposta fatta dall’Amministrazione e per questo AN decise di astenersi dal voto”
A fare la quadra del cerchio sulla questione è stato il segretario cittadino del Pdl.
 “Questo silenzio laconico sulla vicenda, stride con i proclami fatti da Campo e dalla senatrice Mongiello sull’Autorità Portuale, un Ente al servizio e a difesa del territorio, che invece il Pd ha cercato in tutti i modi di cancellare in Parlamento perché proposto e retto dalla parte politica avversa. 
Perché Campo non si è fatto sentire quando era sindaco sugli scippi fatti a Manfredonia come la sede dell’Asl, dell’Agenzia del turismo e del Contratto d’Area dove lui era Responsabile Unico e poco ha fatto per raggiungere gli obiettivi aspettati?  

L’Autorità portuale è un riconoscimento per il territorio ed un’opportunità di sviluppo ed il Pd non capisce che gli uomini passano e che ciò che si crea di concreto resta e che un domani a gestire l’AP potrebbero essere anche loro. 
Ma – ha concluso Santoro -, questo modus operandi appartiene al Pd che non vuole che si parli di ciò che è da loro gestito ed i suoi esponenti si disturbano quando si accendono i riflettori. 
L’Udc, l’Idv e Impegno Comune, sostenitori di questa maggioranza e da sempre sostenitori del buon governo e dalla trasparenza, che posizione prendono? 
Questi sono punti interrogativi che non possono essere lasciati cadere nel silenzio”. I
nsomma, quando ancora è apertissimo il capitolo delle infrastrutturazioni primarie dei nuovi Comparti, l’edilizia torna ad essere la pietra dello scandalo del Golfo.

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