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martedì 16 ottobre 2012

Germania: Il nostro centro storico, Re Manfredi, in un convegno sulle città fondate dagli Hohenstaufen

E’ tornata a Manfredonia la delegazione che ha preso parte a “Città europee ai tempi degli Hohenstaufen. Le città fondate dagli Hohenstaufen e la loro eredità urbanistica”, convegno svoltosi dal 4 al 6 ottobre scorso e promosso dalla città di SchwäbischGmünd, che si fregia di essere la prima città tedesca realizzata degli Hohenstaufen (anche detti Staufer).
La partecipazione a questo convegno è da ritenersi altamente positiva sia perché è stata l’occasione migliore per rinverdire antiche radici e sia perché si è vissuto e discusso della necessità di superare le visioni provinciali secondo il più autentico spirito culturale di Federico II di Svevia.
Un re che provò l’esperienza di vivere in un ambiente cosmopolita, portandolo a comprendere razze, religioni, culture diverse, chiara premessa della tolleranza come dimostrerà in età adulta. Federico II fu anche un autentico precursore dell'universalità del sapere e fu tra i primi a sostenere la necessità che le scoperte delle università fossero divulgate quanto più possibile.

La seconda giornata è stata quella centrale - spiega l'architetto Antonello D'Ardes - con un taglio prettamente di carattere storico. 
A metà mattinata sono state presentate le relazioni sulle città di origine sveva nel seguente ordine: SchwäbischGmünd, Brema e Manfredonia. 
La relazione sulla nostra città non si è limitata allo specifico della ricostruzione storica delle fasi di crescita e trasformazione, ma ha dedicato ampio spazio al lavoro sul recupero del centro storico, inquadrando ed anticipando in tal modo alcuni dei temi sul rapporto tra la città moderna e quella antica svolti nella giornata conclusiva”.

L’intervento dei rappresentanti del Comune di Manfredonia, l'Assessore Angelillis e l'architetto D'Ardes, è stato molto puntuale ed apprezzato.
E' seguita una interessante discussione non tanto sugli Hohenstaufen quanto sui problemi propri che affliggono i centri storici oggi con i tanti vincoli che su di essi gravano e che impediscono, pur nel rispetto della memoria storica, una fruibilità viva.
Ho notato un forte senso di appartenenza - racconta l’Assessore alle Risorse del Territorio e Sviluppo Economico, Antonio Angelillis - ed un grande affetto nei confronti degli Svevi.
Nonostante ciò la figura del "nostro" re Manfredi è marginale, nella considerazione dei "padroni di casa". 
Il suo ricordo è stato sollecitato dalla nostra relazione, che è servita, tra l'altro, per rafforzare la considerazione nei confronti di Manfredi di Svevia
Si pensi che davvero in pochi sapevano che Dante gli ha dedicato un intero Canto nella Divina Commedia”.

La delegazione sipontina ha omaggiato il Sindaco, o Borgomastro (OberBurgermeister), della città tedesca con quattro volumi che descrivono la storia di Manfredonia, accompagnati da una lettera a firma del Sindaco di Manfredonia e da un medaglione artistico che raffigura proprio re Manfredi.
Quest’ultimo regalo ha riscosso apprezzamenti per la comprensione più immediata rispetto ai testi in lingua italiana e per la curiosità di osservare da vicino le presunte sembianze del Manfredi stesso.
Ci siamo intrattenuti con il Borgomastro Richard Arnold, Sindaco da poco, il quale ha mostrato - conclude l’Assessore Angelillis - una mentalità aperta ed europeista. 
Forse si dovrebbe valutare l’ipotesi di un gemellaggio con la Città di SchwäbischGmünd per confrontarci con una realtà sicuramente diversa dalla nostra, per mentalità e cultura, ma con la quale si potrebbe instaurare una collaborazione culturale con risvolti turistici positivi per Manfredonia”.


Ufficio Stampa e Comunicazione

Comune di Manfredonia (FG)


Foto gentilmente concesse dall'Architetto Antonello D'Ardes

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè Manfredonia ha ancora un centro storico?Non vi rendete conto di tutti gli scempi perpetrati in questi ultimi 15/20 anni?Quando a degli amici parlo di centro storico,mi ridono in faccia!Ci vogliamo far ridere anche dai tedeschi?Lorohanno avuto la sfortuna dei bombardamenti,ma noi....l'inciviltà di chi ha consentito certi obbrobri!Se Manfredonia fosse rimasta ancora all'epoca del Progetto Ricchetti,qualcosa si potev a ancora fare,ma oggi alla luce di tutto quanto è stato consentito,mi volete dire cosa c'è ancora da recuperare?Costruzione di GAZEBO che in realtà sono delle vere e proprie sopraelevazioni;Palazzine a cui sono stati cambiati e peggiorati,con pacchianeria,i connotati;colori non confacenti a quelli tradizionali;ringhiere del '600-'700 ed '800 buttate,per far posto a delle pacchianerie;infissi di alluminio;condizionatori,orribili,in bella mostra;palizzate, con divieti di sosta(leggasi Corso Roma!),continue;ecc.ecc. e per ultimo e per lo spasso di giovinastri annoiati.....i pali per il controllo del traffico in Corso Manfredi e vie intersecanti.Mi chiedo:Ma dove vivete in un'altra città o pensate che in questi anni,i nostri cari amministratori che negli anni '70 ed '80,del secolo scorso,non permettevano l'apertura di un buco per arieggiare un CESSO,hanno poi consentito la distruzione di quasi tutto quello che era scapato alla fine degli anno '60?Non ci facciamo ridere in faccia e smettiamola di parlare ancora del NOSTRO NON CENTRO STORICO!

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