
Il colpo d’occhio è straordinario: pare come si sia scrollato di dosso i secoli che ha attraversato resistendo agli attacchi inesorabili del tempo e spesso della ottusa incuria dell’uomo.
Liberata dalle croste che la opprimevano, la basilica ha riacquistato il suo antico splendore, come illuminata dal colore brillante della pietra garganica.
Anche l’interno appare del tutto nuovo, gli interventi qui sono stati più drastici guidati dalla “scoperte” che via via gli scalpelli e i raschietti cautamente adoperati, andavano indicando.

Per l’occasione è stato predisporto un servizio di autobus che alle 15,30 partiranno dal Bar Pace, Cattedrale, Stazione ferroviaria Campagna.
“La Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto – ha ricordato Castoro – non è solo un insigne monumento artistico e storico: è soprattutto l’eredità preziosa che la fede dei nostri padri ci ha trasmesso e che noi dobbiamo accogliere e valorizzare”.

Alcuni finanziamenti sono arrivati, altri arriveranno.
Per realizzare le opere nella basilica di Siponto ci sono voluti oltre settecento mila euro che l’arcivescovo Michele Castoro che si pone sulla scia dei vescovi benemeriti della Chiesa sipontina, è riuscito ad ottenere in conto “otto per mille” gestito direttamente dall’Ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Spettacolare il nuovo aspetto interno della chiesa: l’asportazione dell’intonaco ha evidenziato una muratura bicroma: pietra garganica alternata al tufo che mettono in evidenza il gioco degli archi di stile medievale.
Si è altresì accertato che la chiesa fino al 1.500 era priva di copertura, le funzioni si svolgevano nella cripta.
1 commenti:
ma si celebrano i matrimoni in questa basilica???
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