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martedì 13 ottobre 2009

Il Turismo come risorsa per il territorio

“Turismo e sviluppo sostenibile”. E’ stato questo il tema del seminario svoltosi presso la sede dell’associazione Comunità e Territorio e a cui sono intervenuti in qualità di relatori Federico Ceschin, uno dei massimi esperti italiani di marketing territoriale, e Matteo Fusilli, docente di antropologia del turismo all'Università di Siena, già presidente della Federparchi.
Il turismo rappresenta una delle attività economiche più importanti a livello mondiale.
Il turismo - come ha spiegato con dati il prof. Fusilli nel corso della conferenza - è il settore economico che negli ultimo 50 anni è cresciuto di più e più velocemente rispetto a tutti gli altri settori; nel turismo è impiegato il 7% degli occupati del pianeta; il turismo produce il 12% del Prodotto interno lordo del mondo e le stime del W.T.O. confermano una tendenza alla crescita per il futuro.
Molti sono i Paesi emergenti che vedono nel turismo la nuova strada per lo sviluppo economico e il miglioramento delle proprie condizioni di vita tanto da far aumentare il livello di concorrenzialità del mercato turistico.
Come riuscire a competere allora? Bisogna sicuramente investire risorse per la promozione del territorio, ad esempio attraverso semplici ma efficaci campagne mediatiche, investire nella formazione del capitale umano perché non ci sia più posto per chi vuole improvvisarsi imprenditore turistico creando più danno che altro all’immagine di un territorio.
E’ inoltre necessario favorire l’integrazione sia tra le diverse realtà territoriali che tra operatori del settore ed istituzioni perché, come spiega Ceschin, “fare turismo è in primis una questione sociale e il territorio deve prima piacere a sé stesso e far vivere bene chi lo abita. Solo così può rendersi attraente agli altri”.
Da qui l’invito agli amministrazioni locali presenti all’incontro affinché si crei uno sviluppo turistico “facendo sistema”, creando una rete territoriale dove ognuno contribuisce mettendo a disposizione la risorsa primaria di cui gode secondo una visione di complementarietà e opportunità reciproca “bisogna ad esempio guardare a Vieste o a San Giovanni Rotondo- sottolinea ancora Ceschin- non come località che assorbono tutta la capacità turistica del territorio ma come vere opportunità per le città che ci sono intorno”, tralasciando le logiche individualistiche.
Infine il giudizio di Fusilli sulle prospettive del turismo nella nostra città: “dopo la brutta esperienza dell’Enichem, Manfredonia ha tutte le carte in regola per riprendere il posto che le spetta nel panorama turistico pugliese”.
Raffaella Ciuffreda

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Dobbiamo sfruttare al 100% tutte le risorse che abbiamo e ne sono tante, mare, spiagge, foreste, montagne, tutto a due passi!
Inoltre bisogna mettere gente più competente e capace ad amministrare enti come il Parco Nazionale del Gargano, che dalla sua istituzione non ha visto un granché di miglioramenti!

Anonimo ha detto...

dimenticavo, anche tanti siti archeologici!

Anonimo ha detto...

ma dai.....veramente?????? nooooooooooooooooooo
mi sembra, con tutto il rispetto verso coloro che hanno organizzato e sono intervenuti a questo incontro, la scoperta dell'acqua calda!!!

1 investire nel turismo significa adeguarsi a quelli che sono gli standard delle località turistiche, il che significa che una città il turista lo deve accogliere prima che arrivi nella città.
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2 investire nel turismo significa dare AIUTI E NON VINCOLI E DIVIETI a chi vuole investire di tasca sua nel turismo

3 investire nel turismo significa accogliere non a manfredonia, ma nel gargano, in sinergia con le altre località, il turista. in nessuna luogo del nostro bel paese si va in vacanza per visitare esclusivamente quel luogo

4 tante belle parole ma come mai nessuno ha alzato la mano e chiesto "secondo lei perchè il museo di manfredonia di anno in anno, detiene il record negativo di visitatori? ps nn arrivano a 10"

Anonimo ha detto...

Continuare a parlare di turismo mentre s'innalzano capannoni industriali mi sembra inopportuno. Quest'onda è stata cavalcata per troppo tempo e il manfredoniano lo sà. Prima chiudono all'industria poi riaprono con il contratto d'area per poi strizzare l'occhio al turismo per coprire i propri fallimenti. La politica guadagna sulle spalle del povero manfredoniano

Anonimo ha detto...

si possono avere sia i capannoni industriali sia il turismo! un sacco di posti nel mondo hanno industrie da una parte e turismo dall'altra perchè non si potrebbe a manfredonia? finiamola con queste beghe ridicole! il problema vero è che in italia il turista è il classico pollo da spennare e da noi a manfredonia non si fa proprio politica turistica dando la colpa alla situazione contingente! allora diamoci da fare di più! seriamente! perchè i visitatori del castello sono pochi? semplice la risposta! qualcuno sa che a manfredonia c'è un castello aperto al pubblico? non credo!

Anonimo ha detto...

il castello via maddalena con i suoi portici e balconi storici, la piazzetta con la sua vista sul porto, piazza del popolo, corso roma, via san lorenzo, la spiaggia ed il mare devo continuare? ok siponto con i suoi scavi e la bellissima basilica più in là san leonardo...san giovanni rotondo e vieste come opportunità? certo ma nessuno conosce il nostro patrimonio quale opportunutà??? a ben guardare non è poco per un paese di provincia ma qualcuno sa che esiste? perchè non creare un percorso cultural-gastronomico da inserire in un pacchetto gargano? è così che si incentiva il turismo non con chicchiere inutili su capannoni, invisibili dalla città, che permettono alla città di mangiare!

Anonimo ha detto...

Si dovrebbero vergognare tutti, quando si parla di Turismo, non diciamo cazzate. Il territorio di Manfredonia decade quotidianamente e nessuno fa niente.
Prendiamo l'esempio dei vari villaggi della riviera, che oramai sono diventati fantasmi e tutto grazie alla politica errata e menefreghista che si è avuta negli ultimi 20 anni.
A partire dalla viabilità, la strada principale, è teatro quotidianamente di vittime.
Prendiamo esempio dai Salentini.
E pensare che tra i piu importanti uomini del Governo, figura un Manfredoniano, mi dispiace dirlo ma lui è il primo menefreghista.

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