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lunedì 12 luglio 2010

Manfredonia: Un progetto per contrastare ogni forma di illegalità

Nell’ambito del PON FESR Sicurezza per lo Sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007–2013, cofinanziato dall’Unione Europea e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, il Comune di Manfredonia, in ATS con i Comuni di San Marco In Lamis e Rignano Garganico, si è fatto promotore del progetto denominato ‘Lavoro sicuro? Si grazie!’.
Il progetto è finalizzato a combattere il caporalato e altri fenomeni di devianza del mercato del lavoro.
La Puglia, infatti, presenta tassi di lavoro sommerso superiori rispetto al resto del Paese (14%). Inoltre, alcuni dati relativi all’attività di vigilanza dell’INPS evidenziano, nella nostra regione, una situazione allarmante: nel 2009, su un totale di 5.559 aziende ispezionate, ben 4.405 sono risultate irregolari e 1.100 sono risultate totalmente in nero; i lavoratori ‘sommersi’, invece, sono risultati 3.052 su 3.167 (pari al 96,4%).
Gravissima, poi, è la situazione di sfruttamento e negazione dei diritti dei lavoratori, con pesanti ricadute anche sull’immagine del nostro territorio.
L’impegno della Regione Puglia per stroncare tale fenomeno è costante: nel mese di dicembre del 2009 il Consiglio Regionale ha approvato la Legge Regionale n. 32 che detta le ‘Norme per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia’.

Nonostante ciò, il lavoro nero degli immigrati è esploso in maniera clamorosa, non soltanto nel settore dell’agricoltura, ma anche in quello dell’edilizia, del commercio, dei servizi e, talvolta, perfino dell’industria.
Il lavoro sommerso è un problema che interessa tutti i settori della società, e riguarda migliaia di giovani, uomini e donne –afferma l’assessore alle Risorse del Territorio del Comune di Manfredonia, Antonio Angelillis-. Si tratta, soprattutto, di giovani di età compresa tra i 16 e i 34 anni, che provengono principalmente dall’Africa sub-sahariana, ma anche dai Paesi dell’est europeo”.
Manfredonia, lentamente, si sta trasformando da terra di passaggio a luogo di insediamento – spiega il sindaco Angelo Riccardi-, i nostri centri di accoglienza vedono aumentare sempre più il numero di immigrati appartenenti a diverse etnie. A tutela di queste persone è necessario istituire una rete ‘integrata’ di legalità e lotta al lavoro nero, coinvolgendo gli operatori economici e attivando iniziative culturali”.
Nasce da qui il progetto ‘Lavoro sicuro? Sì, grazie!’, presentato dai Comuni di Manfredonia, San Marco in Lamis e Rignano Garganico in ATS: agire in sinergia per contrastare ogni forma di illegalità e abuso, lesivi della dignità umana.

Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Una domanda, se per lavorare necessita una raccomandazione dei politici, è legale o illegale?

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