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mercoledì 18 agosto 2010

Capitaneria di Porto di Manfredonia: Sequestrati datteri di mare in ristoranti della zona

Il personale militare della Guardia Costiera di Manfredonia continua incessantemente l’attività di Polizia Marittima nella provincia di Foggia al fine di tutelare gli ignari consumatori e di salvaguardare l’ecosistema marino.
In particolare, nella giornata di ieri, il team operativo specializzato nella lotte alle frodi sugli alimenti ittici, in attività di controllo in noti ristoranti della provincia di Foggia, ha riscontrato 3 gravi violazioni della normativa sulla conservazione degli alimenti e sul sottomisura.
Particolarmente deplorevole è risultata, inoltre, l’aver scoperto la somministrazione del dattero di mare in un ristorante, in quanto, come noto, per la gravità degli effetti provocati dalla sua raccolta sulla roccia, sulle comunità bentoniche e quindi sull’ecosistema marino delle nostre coste, è vietata la pesca dalla legge italiana e la commercializzazione fin dal 1988 (Decreto n. 401, 20 agosto 1988, Ministero della Marina Mercantile). 
Nonostante il citato divieto, una sorta di mercato ittico clandestino in cui questi molluschi vengono venduti a peso d'oro a golosi e incoscienti acquirenti, spinge purtroppo numerosi pescatori di frodo a distruggere sistematicamente le scogliere italiane impoverendo così i nostri mari.

Il Corpo delle Capitanerie di Porto quale braccio operativo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nonché del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è da sempre impegnato per la tutela dell’ecosistema marino attraverso il contrasto a tali tipi devastanti di pesca.
L’operazione della giornata di ieri, che si inserisce in un più ampio programma di tutela dinanzi citato, ha permesso di sequestrare in totale 5 kg di datteri bianchi, più di 70 kg di agostinelle (triglie sottomisura), 20 kg di vongole sottomisura e 30 kg di cozze nere in cattivo stato di conservazione.
Tre persone sono state deferite all’autorità giudiziaria e ora rischiano, l’arresto da un mese ad un anno e multe severissime fino a 3098 euro, inoltre, ai danni dei loro esercizi commerciali, la sospensione da cinque a dieci giorni.
Il magistrato di turno ha disposto la distruzione del materiale sequestrato a causa del cattivo stato di conservazione di parte del prodotto e della mancata tracciabilità del restante pescato.
Visti i risultati ottenuti negli ultimi giorni e le numerose e gravi violazioni riscontrate, l’attività di controllo verrà ulteriormente intensificata al fine di tutelare l’ambiente marino del compartimento e per reprimere comportamenti contra legem che, specie in questo periodo dell’anno, sono perpetrati ai danni dei consumatori. 
Capitaneria di Porto di Manfredonia

4 commenti:

U Struppiet ha detto...

La legge italiana è assurda, si rischia l'arresto (giustamente) se una persona pesca datteri di mare per la rottura di uno scoglio, ma non si fa niente se si cancella una intera scogliera (zona nuovo porto turistico).
La mia proposta è: visto che la scogliera delle case marinaie è ricca di datteri, e tali scogliera sarà sommersa dal cemento per cui tutto l'ecosistema sottomarino muorirà, compresi i datteri, perchè non fare una mega raccolta di datteri in modo che gli avventori non rompano altri scogli?

Anonimo ha detto...

Perchè non inserite i nomi nell'articolo in modo che le persone boicottino questi locali gestiti da furbetti,nel 2010 ci sono ancora gestori di ristoranti che pensano di farla franca e magari vantarsi in giro che nel proprio locale si servono datteri,vergognoso chiudeteli a vita

L'Uomo della Palude ha detto...

La zona indicata dal U Struppiet è prosperissima di datteri e non solo, per tutto quello che stanno facendo
o faranno gli autori meriterebbero l'ergastolo!

U Bellefatt senza capill ha detto...

se per 5 kg di datteri si rischia la galera, allora per le tonnellate di datteri e altre specie rare che stanno seppellendo ci vorrebbe la fucilazione.

concordo pienamente con l'uomo della palude

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