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martedì 24 maggio 2011

Manfredonia: 4mila visitatori per l'apertura al pubblico dell'Oasi Lago Salso

Colori, scoperte, suoni, entusiasmo, attività ludiche, sensibilizzazione, visite guidate, sapori.  
Uomo e natura festosamente si sono riconciliati, domenica 22 maggio, all’Oasi Lago Salso, tra le zone umide più pregiate d’Europa, in occasione della giornata nazionale delle Oasi promossa dal WWF. 
Almeno 4mila visitatori provenienti da tutta la Puglia, e non solo, si sono potuti godere un nutrito programma, organizzato dal Parco Nazionale del Gargano e dal WWF Foggia, con moltissime iniziative dedicate a curiosi e appassionati della natura di ogni età.

Nell’Oasi Lago Salso, aperta gratuitamente al pubblico, si è potuto esplorare il tipico paesaggio paludoso e ricco di canneti, nonché scoprire ed avvistare cicogne, fenicotteri, falchi grillai e daini. 
Lago Salso è una zona umida di alto pregio ambientale, costituita da circa 550 ettari di canneto alimentati dal torrente Cervaro, nei pressi di Manfredonia. 
Un tempo l’area era nota come Daunia Risi, per il progetto, mai concretizzato, di trasformarla in risaia. Nel 1999 il Parco Nazionale del Gargano recuperò la zona denominandola Oasi Lago Salso. I
l Lago Salso si caratterizza per le sue acque dolci, che hanno profondità che arrivano fino al metro e mezzo. La flora è costituita in prevalenza da canneti e tifa. 
Risulta essere il rifugio preferito di anatre e di altre specie di volatili, tra cui va segnalata la presenza di falchi di palude, martin pescatori e Cavalieri d’Italia
Tra gli animali più interessanti da citare le oche (di passaggio), il falco pescatore, la cicogna bianca, la cicogna nera, il fenicottero rosa e la gru.

Dopo anni di difficoltà strutturali ed organizzative il Gargano può finalmente aprire al grande pubblico il suo prezioso scrigno, ideale ritrovo per famiglie ed appassionati di escursionismo naturalistico e fotografico. 
Una giornata eccezionale – ha commentato Stefano Pecorella, Commissario del Parco Nazionale del Gargano-. Si sono potute contare quasi 4mila presenze e, calcolando che in 365 giorni quest’Oasi fa registrare 8mila presenze, si può capire che siamo al cospetto di un vero successo. 
Questo è un segno tangibile che l’azione dell’Ente Parco, unita a quella del WWF, sta dando i suoi frutti, tant’è che spicca la partecipazione di tante famiglie e bambini, gli elementi della nostra società più sensibili alle tematiche ambientali”. 

Bisogna potenziare ed incrementare questi momenti- ha aggiunto Pecorella- creando le infrastrutture necessarie. 
Quando si arriva in posti come questo bisogna trovare centri d’accoglienza e non solo la natura da guardare e le cicogne che qui si sono riprodotte (un fenomeno molto raro in Italia). 
Perciò l’azione dell’Ente Parco, assieme alla società Oasi Lago Salso Spa, al Comune di Manfredonia, al WWF e a Legambiente sarà quello di tracciare un percorso di infrastrutturazione dell’area per qualificare un’offerta turistica ambientale ed ecosostenibile”.

Anche gli addetti ai lavori vedono il ‘peggio’ ormai alle spalle. “Dieci coppie di cicogne sono venute a nidificare qui – ha spiegato Carlo Fierro, Presidente WWF Foggia- il che significa che la natura si sente protetta. Ovviamente ci sono degli aspetti organizzativi da risolvere. 
 Però, con una partecipazione della gente così massiccia ci esorta ad andare avanti e risolvere consapevolmente i problemi. Finalmente il territorio si è accorto di questa realtà: 500 ettari di zona umida, una delle aree più importanti del Mediterraneo. Il WWF vuole fare di questa Oasi la propria punta di diamante. 
Ci sono altri 500 ettari di pascoli e progettualità LIFE pronte ad essere realizzate. 
Ad esempio stiamo pensando di allagare una superficie pari a sei vasche. I fatti ci dimostrano che questa è la strada giusta e la gente è dalla nostra parte. L’Oasi Lago Salso diventerà fulcro di sviluppo ed occupazione”.

Siamo soddisfatti ed orgogliosi di vedere migliaia di persone che visitano quest’oasi che annovera diverse specie giunte in loco grazie a mirate progettualità premiate dalla UE – ha evidenziato Matteo Caldarella, componente del Centro Studi Naturalistici-. I progetti realizzati ed in itinere sono tutti concatenati e consequenziali: dalla gestione del centro di fauna selvatica del Parco del Gargano al ripolamento delle cicogne, dal Life Rapaci ad altre importanti progettualità. Ci auguriamo vivamente che la catena sia ancora lunga per valorizzare le straordinarie potenzialità naturalistica di questa zona. Proprio 20 giorni fa- ha concluso Caldarella- è venuto in loco un esperto paesaggista spagnolo per studiare e capire come noi siamo stati capaci di ripristinare l’habitat originario fatto di pascoli e paludi. Un intervento straordinario che ha riequilibrato il rapporto tra uomo e natura”.

Ente Parco 
Nazionale del Gargano

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