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lunedì 24 ottobre 2011

Manfredonia: Perchè non posso più partorire nella mia città?

Riceviamo questa lettera, scritta da Marco Civitella, sull'annoso problema dell'ospedale di Manfredonia, già sollevato da noi stessi nel nostro precedente post, http://siponto.blogspot.com/2011/10/manfredonia-da-oggi-niente-piu-ricoveri.html?spref=fb

Scrivo queste righe dal punto di vista della narratrice, una ragazza sipontina che ha avuto il dono dal cielo in primis, ed il coraggio e la forza (perché al mondo d’oggi di questo si tratta) poi, di mettere una vita al mondo, qui a Manfredonia. 
Ebbene, qualche ora fa, tra una visita ed un’altra di una qualsiasi donna al suo terzo trimestre di gestazione, tra un preparativo ed un altro, tra un (seppur normale e fisiologico) sintomo e calo ed un altro, tra mille ansie e preoccupazioni, ella apprende la notizia della soppressione del reparto di ostetricia e ginecologia del tanto caro Ospedale San Camillo De Lellis della sua città

La reazione è ovvia, credo, avendo “programmato” il parto a Manfredonia con il proprio ginecologo di fiducia per il futuro prossimo ed essendo quindi stata seguita per mesi dallo stesso, senza poi la sperata certezza del riscontro finale nell’operazione del parto appunto. 
Questa donna si domanda preoccupata e più che giustamente aggiungerei, se possa mai essere accettabile e possibile che con le tasse che versa, con i diversi politici che la “dovrebbero” rappresentare e tutelare, se con 59.000 concittadini all’attivo nel suo comune, se dall’oggi al domani, e chi più ne ha più ne metta, possa mai trovarsi or ora a dover avere (speriamo mai) urgentemente bisogno di assistenza medica e a non poterla ricevere per tempo o chissà dove; a dover affrontare il lieto evento, quale dovrebbe essere quello del parto per una donna, in condizioni di disagio causato da problemi ovvi di fuori sede ed estraneità di appartenenza all’eventuale “nuovo” ospedale, che per una donna in uno stato di salute simile, così assai vulnerabile e sensibile, direi che non sono proprio il massimo delle aspettative. 

Questa lettera ho voluto scriverla per conto della Signora non solo per sensibilizzare le coscienze di chi dovrebbe già essere sensibile ad una tale situazione, e che molto evidentemente non lo è mai stato, ma per pretendere a gran voce quello che è un diritto della signora e di tutti: potersi recare, nel momento del bisogno o dell’urgenza nell’ospedale della propria città per farsi assistere. 
Mi unisco all’appello accorato e pienamente condiviso del concittadino Raffaele DI SABATO e di quanti come noi, avranno il coraggio e la forza di combattere certe assurdità. 

Marco CIVITELLA

7 commenti:

Anonimo ha detto...

É una vergogna!

Anonimo ha detto...

mobilitiamoci

Anonimo ha detto...

Dicono che Manfredonia e' una bella cittadina dove si vive bene.Una cosa e' certa che tra un po' non rimarra' piu' niente ai Manfredoniani.Ma qual'e' il problema l'importante e' fare il porto turistico ai forestieri, che verranno ad inquinare il nostro mare e poi l'inverno andranno a stare comodi nelle loro citta'.Quale sara' la prossima cosa che ci toglieranno....l'aria?Se la potessero vendere penso che farebbero anche quello. Comincio a vergogniarmi di vivere in questo paese senza dignita'.

Anonimo ha detto...

è uno schifoooooooooooo

Anonimo ha detto...

si peggiora sempre di più,ma le lotte dei nostri nonni'''?

Anonimo ha detto...

Ci stanno inculando alla grande!

Anonimo ha detto...

Perchè i cosidetti potenti di Manfredonia se ne sbattono di te e di tutti i cittadini ma pensano solo ai xazzi loro...................

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