
Nella maggior parte dei casi questi vani sottostanti erano utilizzati come cisterne, alcune delle quali ancora presenti nel quartiere di Monticchio e non solo, avevano la porta esterna, che, con l’arrivo dell’Acquedotto nel quartiere, è stata eliminata, oppure è diventato un vero e proprio accesso all’ex cisterna, divenuta deposito.

Appare chiaro, dal sopralluogo e dalle fotografie, che l’arco non è, come avrebbe dovuto, realizzato con pietre, ma con tufi, in alcuni punti ricoperti con malta recente; nell’intradosso è chiaramente visibile ancora uno strato di intonaco.
Questi materiali non erano utilizzati nelle epoche citate.
Questi cunicoli molte volte servivano per incanalare le acque sorgive, che nella nostra città sono affioranti e sovrabbondanti.
Infine, e non di minore importanza, lo pseudo-foro romano si trova ampiamente al di fuori della cinta muraria: se si fosse trattato di un foro, i romani l’avrebbero realizzato altrove.
2 commenti:
Come volevasi dimostrare:Non ouò essere o far parte di antiche costruzioni,ma può essere il Collettore del troppo pieno del Piscinone.Mi raccomando,però,ai redattori del comunicato stampa,quando saranno effettuati i lavori ,di completamento ,del Corso.Staremo vigili e che tutto sia fatto alla luce del sole e non intendo di giorno.
Il Foro Romano esiste ed è visitato da migliaia e migliaia di turisti ogni giorno.Aggiornatevi carissimi,dal punto di vista economico,scribacchini del comune.Inoltre,se i lavori di sistemazione del Corso,proseguiranno sino a Via dell'Arcangelo,all'altezza tra Via del Rivellino-Via dell'Astrologo,prestare la massima attenzione,dovrebbero riaffiorare un tratto della Cinta Muraria ed il Rivellino.
Posta un commento
Censurare i commenti non fa parte della nostra politica, l'importante è mantenere un linguaggio pulito e consono, senza ledere e/o offendere la dignità altrui.