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Sulla ormai nota indagine in corso sul P.I.R.P., nel ribadire la nostra cultura garantista e con l’auspicio che il tutto si risolva positivamente per i soggetti coinvolti, respingiamo ogni accusa di malafede politica per il sol fatto di averla comunicata alla cittadinanza, nell’assoluto silenzio della maggioranza politica che governa la città.
Chi governa ha l’obbligo e la responsabilità di informare e dare le risposte, mentre a Voi cittadini spetta il compito di verificare se, ad esempio, le dichiarazioni rese da Paolo Campo e Francesco La Torre, fatte proprie dal PD cittadino, non rappresentino che una mera e offensiva aggressione personale, perpetuata in danno dell’intero gruppo dirigente del PDL.
Lasciamo, quindi, Paolo Campo al suo “clichè” propagandistico, non senza ricordargli, però, che il PDL è stato il partito che ha preso più voti a Manfredonia alle ultime elezioni politiche e regionali e che, se pure ha perso le elezioni comunali, ciò non è certamente dovuto agli uomini che lo hanno rappresentato e alla mancanza di appartenenza politica dei nostri concittadini, bensì ad una serie di fattori tutti legati al territorio e al collante che solo il potere riesce a mantenere e coltivare in una realtà come la nostra, notoriamente e gravemente depressa in termini economici, sociali e culturali per effetto delle scelte sciagurate che chi ha governato la città ha fatto negli ultimi anni.
Siamo sicuri che il giorno in cui il centrodestra andrà al governo della città non è lontano, anche grazie all’incredibile immobilismo di cui si sta rendendo responsabile l’attuale giunta e maggioranza politica che governa Palazzo San Domenico che, passati ormai oltre due anni dal loro insediamento, non hanno realizzato nessun punto del programma sbandierato nella campagna elettorale e sembrano assistere inermi e silenti allo scippo di enti e presidi utili per i nostri concittadini.
A questo punto, anche in considerazione dell’ultimo deprimente Consiglio Comunale e della manifestata volontà del Sindaco “di non restare a tutti i costi attaccato alla poltrona”, aspettiamo le Sue dimissioni.
Nella consapevolezza che il nostro invito cadrà nel nulla, non potendo noi comprimere l’amore per la nostra città e il desiderio che essa rinasca, lanciamo un ulteriore appello al Sindaco Riccardi affinchè sciolga i nodi che lo vincolano ad una opprimente quanto sterile maggioranza, aprendo il Palazzo e il Governo della Città a nuove energie e, quindi, salvaguardando l’interesse comune senza ricorrere a ventilati quanto inutili rimpasti interni.
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