
L’attività è iniziata nei giorni scorsi quando è pervenuta una segnalazione telefonica, tramite il numero blu 1530, da parte di un privato cittadino alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Manfredonia riguardante la presenza di un natante da diporto semiaffondato e incagliato con evidenti squarci sulla chiglia.
Immediatamente si attivava la catena di ricerca e soccorso e la Sala Operativa della Guardia Costiera iniziava la ricerca di eventuali dispersi in mare.
Considerato l’esito infruttuoso delle ricerche effettuate con l’ausilio della motovedetta CP 820, valutate le pessime condizioni meteo marine presenti in zona, l’assenza di segnalazioni riguardanti persone disperse e ogni altro elemento riconducibile ad incidenti in mare, si sospendeva l’attività di ricerca iniziando, contestualmente l’attività di indagine di polizia marittima.

Visto che il natante continuava ad urtare contro gli scogli in balia delle onde, rendendo impossibile la sua investigazione interna, gli uomini della guardia costiera interessavano il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza l’unità e consentirne il controllo a bordo da parte degli investigatori.
Il natante, ormai quasi distrutto dalla violenza del mare, attraverso l’attività di indagine ancora in corso, risulta essere un Olympic Hermes 9.00 costruito in Grecia e con bandiera di cortesia greca.
Le operazioni ispettive venivano eseguite congiuntamente ai militari appartenenti alla Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia che si sono avvalsi del cane antidroga Alexia.
Da un’attenta ispezione del natante e del tratto di mare limitrofo si rinveniva e sequestravano 400g di marijuana segno tangibile di un probabile cospicuo sbarco di tali sostanze trasportate via mare.
Le indagini, espletate sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, sono tutt’ora in corso al fine di reperire quante più informazioni possibili sull’evento e risalire agli esecutori.
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